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Rosenstein vuole andarsene prima di essere licenziato

SET 24, 2018 -

New York, 24 set. (askanews) – Il vicesegretario alla Giustizia statunitense, Rod Rosenstein, avrebbe presentato verbalmente le proprie dimissioni al capo di gabinetto, John Kelly, prima di essere licenziato dal presidente Donald Trump. Lo rivela Axios, citando una fonte a conoscenza dei fatti. “Si aspetta di essere licenziato” e, per questo, ha intenzione di dimettersi, ha aggiunto la fonte.

Secondo un articolo del New York Times della scorsa settimana, Rosenstein avrebbe parlato della possibilità di invocare il 25esimo Emendamento della Costituzione contro Trump e avrebbe indossato un microfono per registrare il presidente durante i loro incontri; Rosenstein ha smentito. Rosenstein ha nominato il procuratore speciale Robert Mueller, che indaga sulle ingerenze russe nelle scorse elezioni, e ne supervisiona il lavoro.

Rosenstein supervisiona il lavoro di Mueller, visto che il segretario alla Giustizia ha dovuto rinunciare al suo ruolo per un potenziale conflitto d’interessi (rinuncia mai digerita dal presidente Trump).

Se Rosenstein si dimetterà, o se sarà licenziato, il controllo delle indagini di Mueller finirà nelle mani di Noel Francisco, il ‘Solicitor General’, la persona che rappresenta il governo federale davanti alla Corte Suprema ed è il quarto massimo funzionario del dipartimento; il posto da numero 3, dopo le dimissioni a febbraio di Rachel Brand, è ancora vacante.

Francisco, nel caso dovesse assumere il controllo, potrebbe mantenere lo status quo, permettendo a Mueller di portare avanti le indagini, limitare il lavoro del procuratore o chiudere le indagini. Francisco, avvocato repubblicano, ha lavorato con il giudice conservatore Antonin Scalia, della Corte Suprema, e per l’amministrazione di George W. Bush. È uno strenuo difensore, scrive il sito Vox, del potere esecutivo.

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