Roma, 21 set. (askanews) – Italia e Stati Uniti hanno un “reciproco interesse a proseguire il dialogo sulle soluzioni legislative e di organizzazione aziendale più idonee ad assicurare la piena conformità dell’attività di impresa con elevati standard legali ed etici”. Lo ha sottolineato il Coordinatore per le Attività Internazionali Anticorruzione del Minstero degli Esteri, Alfredo Durante Mangoni, in occasione del seminario di alto livello “Strategie globali anticorruzione e corporate compliance: un dialogo tra Stati Uniti e Italia”.
“Il prologo di questo seminario”, ha spiegato Durante Mangoni alla Farnesina, “è stata una missione a New York a maggio, in quell’occasione abbiamo incontrato alla New York University la professoressa Jennifer H. Arlen per uno scambio di informazioni ed esperienze tra il modello statunitense e quello italiano di prevenzione della corruzione e della criminalità economica. Eravamo consapevoli delle tante differenze tra i due ordinamenti ma anche dell’esistenza di qualche analogia”.
“Divergono gli approcci alla prevenzione e al contrasto dei reati di impresa”, ha ricordato Durante Mangoni, “la normativa americana fa affidamento sulla spontanea segnalazione degli illeciti e sugli obblighi di cooperazione con le autorità di law enforcement. L’ordinamento italiano, con il decreto 231, disegna un regime di responsabilità da reato che esenta dalla liability le imprese che adottano e implementano modelli efficaci per prevenire la corruzione, secondo una valutazione discrezionale del giudice”.
“La discussione che avemmo alla New York University”, ha evidenziato il Coordinatore per le Attività Internazionali Anticorruzione del Maeci, “ha fatto emergere il reciproco interesse a proseguire il dialogo sulle soluzioni legislative e di organizzazione aziendale più idonee ad assicurare la piena conformità dell’attività di impresa con elevati standard legali ed etici. Questo seminario rappresenta la seconda tappa del percorso di scambio tra il sistema italiano e quello americano, con carattere bilaterale e bidirezionale del dialogo che vogliamo sia reciprocamente vantaggioso”.