Sud Sudan, Amnesty denuncia “crimini di guerra” del governo

Il gruppo accusa milizie governative di "stupefacente brutalità"

SET 19, 2018 -

Nairobi, 19 set. (askanews) – Amnesty International ha accusato il governo del Sud Sudan e le sue milizie alleate di aver commesso “crimini di guerra” di “stupefacente brutalità” durante un’offensiva all’inizio di quest’anno.

Il rapporto dell’ong per i diritti umani, basato su un’indagine seguita a un’offensiva governativa sulle contee di Leer e Mayendit nello Stato dell’Unità settentrionale tra aprile e giugno, ha catalogato le testimonianze di circa 100 civili sfuggiti agli attacchi.

“L’offensiva è stata caratterizzata da una brutalità sbalorditiva, con civili uccisi deliberatamente, bruciati vivi, impiccati sugli alberi e investiti con veicoli blindati”, ha detto Amnesty.

Il gruppo ha anche documentato “violenza sessuale sistematica”, stupri di gruppo, oltre a rapimenti di donne e ragazze, e l’uccisione deliberata di ragazzi e neonati maschi.

Uccisioni che evocano le brutalità inflitte ai civili che hanno caratterizzato la guerra del Sud Sudan sin dall’inizio. Amnesty ha detto che l’ultima offensiva è iniziata ad aprile e proseguita fino ai primi di luglio, “una settimana dopo l’ultimo cessate il fuoco è stato negoziato il 27 giugno”.

Il cessate il fuoco ha aperto la strada alla firma della scorsa settimana di un altro accordo di pace tra il presidente Salva Kiir e il leader dei ribelli Riek Machar volto a porre fine alla sanguinosa guerra civile di cinque anni che ha ucciso decine di migliaia di persone, ha spinto milioni sull’orlo della fame ed ha disperso rifugiati in tutta l’Africa orientale.

(Fonte Afp)