Brexit, Theresa May: cara Ue, dirsi addio senza traumi

"Possiamo evitare uscita scomposta e lavorare insieme"

SET 19, 2018 -

Roma, 19 set. (askanews) – “Con la Brexit il rapporto tra Regno Unito e Unione europea cambierà profondamente, ma anche dopo l’uscita del nostro Paese sono determinata a mantenere una partnership quanto più stretta per ciò che riguarda l’economia e la sicurezza, poiché ritengo che questo sia nel migliore interesse dei nostri cittadini”. E’ quanto scrive oggi il primo ministro britannico Theresa May in un intervento pubblicato da alcuni quotidiani europei, tra i quali la Repubblica.

“Rimarremo vicini, rimaniamo parte della famiglia delle nazioni europee e continuiamo a credere negli stessi valori”, sottolinea May, spiegando che “nessuna delle parti può esigere dall’altra l’inaccettabile” e che “con buona volontà e determinazione da parte di entrambi possiamo evitare un’uscita scomposta e trovare nuovi modi per lavorare insieme”. “Pur uscendo dall’Ue rimarremo parte della famiglia delle nazioni europee e continueremo a essere dei buoni amici che sostengono la sicurezza e la prosperità reciproche”, commenta May.

Tuttavia, ricorda il primo ministro, “la decisione democratica degli elettori britannici di abbandonare l’istituzione sovranazionale dell’Ue” comporta “delle conseguenze”. “L’accesso del Regno unito al mercato dell’Ue, ad esempio, sarà limitato rispetto ad oggi. Il Regno unito non farà più parte dle mercato unico, né parzialmente né a pieno titolo. Il Regno unito e l’Ue devono portare a termine l’uscita del primo dalla seconda nel rispetto degli interessi fondamentali di entrambi, evitando disagi dannosi e non necessari”, insiste Theresa May.

“Qualsiasi intesa raggiunta”, sototlinea, “dovrà rispettare l’Accordo del Venerdì Santo, che è alla base dell’ordine costituzionale dell’Irlanda del Nord, così come della sua pace e della sua stabilità, e dovrà ottenere il sostegno di tutte le comunità”. “La creazione di una “hard border” – sia tra l’Irlanda del Nord e la Repubblica d’Irlanda che tra l’Irlanda del Nord e il resto del Regno Unito – impedirebbe di conseguire tale risultato. Al fine di evitare la creazione di una “hard border” abbiamo bisogno che le merci possano circolare in maniera fluida. Il che non equivale a una parziale partecipazione al mercato unico: le compagnie inglesi non godrebbero ad esempio degli stessi diritti”, precisa May, aggiungendo: “questa circolazione fluida è al cuore delle nuove proposte che abbiamo studiato durante l’estate”.

“La posizione del Regno Unito si è evoluta sino a giungere all’attuale proposta”, ricorda ancora il premier di Londra. “Ciò ha richiesto dei compromessi riguardo al tipo di Brexit che alcuni nel Regno Unito speravano di ottenere: un codice di norme condiviso per quanto riguarda le merci e un forte impegno circa gli aiuti statali, l’ambiente e le politiche sociali e del lavoro, al fine di garantire che il commercio tra Regno Unito e Ue sia equo”. “Alcune argomentazioni contrarie alla nostra proposta”, sottolinea, “contrastavano con la realtà dei negoziati commerciali attualmente in vigore altrove e con i rapporti commerciali in atto tra gli Stati membri dell’Ue”.

“Quello che proponiamo”, precisa May “è un accordo equo che soddisfi sia l’economia dell’Ue che quella del Regno Unito, senza competere con il mercato unico”. “Tale accordo”, insiste, “sarà abbinato a uno stretto rapporto di sicurezza che ponga tutti i cittadini al sicuro dalle minacce, sia interne che esterne. Stiamo per completare il ritiro composto che rappresenta la base essenziale per la costruzione di una stretta partnership futura. Abbiamo già trovato un accordo sulla maggior parte dei punti del trattato di uscita, ivi compresa quella che più conta: l’assicurazione per cui i cittadini dell’Ue che vivono nel Regno Unito e i cittadini del Regno Unito che si trovano nell’Ue possano continuare a condurre la stessa vita di adesso”.