Gergiev: a ricostruire Siria ci siano anche America, Europa e Cina

Se si lascia "uccidere" Palmira, domani "uccideranno" il Colosseo

AGO 22, 2018 -

Ravello (Salerno), 22 ago. (askanews) – “Il mondo deve mantenere vivo quel monumento che è Palmira” perchè la Russia non può essere lasciata da sola nella ricostruzione siriana. Così il maestro Valerij Gergiev, in un colloquio con Askanews dopo un concerto in Italia, tenuto nell’ambito del Festival di Ravello e del programma culturale Stagioni Russe.

“Quella siriana è una tragedia. Quello che hanno distrutto… è una grande tragedia”, ha affermato il direttore d’orchestra che nel maggio 2016 ha fatto parlare con un concerto tenuto nell’anfiteatro di Palmira, (organizzato dal Ministero della Difesa russo in piena guerra e con ponte video con il leader del Cremlino Vladimir Putin), per richiamare l’attenzione proprio sul danno incommensurabile arrecato dall’Isis. “La Russia sta aiutando a ricostruire e a far tornare i profughi, ma tutto il mondo deve farlo”, ha detto Gergiev. “Il problema – ha continuato – è far capire che tutto il mondo deve mantenere vivo quel monumento che è Palmira. Tutto il mondo. La Siria era debole. Non poteva difenderla da sola. La Russia è forte. Ma tutto il mondo deve farlo, tutti insieme: l’America, l’Europa, la Cina. Tutti e tutti insieme. Come si può “uccidere” Palmira? Domani “uccideranno” le piramidi, dopodomani la Muraglia cinese o il Colosseo a Roma”.