Gergiev, icona contemporanea della musica classica oggi a Ravello

Al Festival grazie a Stagioni russe, il progetto voluto da Putin

AGO 21, 2018 -

Ravello (Salerno), 21 ago. (askanews) – Una cornice spettacolare per un evento eccezionale: Valerij Gergiev, uno dei più carismatici direttori d’orchestra della sua generazione, si esibisce questa sera a Ravello, in Costiera Amalfitana circondato dalla bellezza di un panorama mozzafiato, il Belvedere di villa Rufolo. L’evento è uno dei momenti chiave del Ravello Festival 2018, ma è anche uno dei tanti miracoli culturali che il progetto Stagioni russe ha compiuto in Italia quest’anno, dopo il grande successo in Giappone lo scorso e in attesa della prossima tappa in Germania, nel 2019.

Il programma di questa sera è particolarmente attraente. L’Orchestra sinfonica del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, sotto la direzione di Gergiev, eseguirà pezzi dal balletto “Petrushka” di Igor Stravinskij e la Sinfonia “Manfred” di Piotr Chajkovskij. Il collettivo dopo questa sera dovrà spostarsi in fretta al Nord, dove è atteso il 22 agosto al festival “Settimane musicali meranesi”. In Alto Adige il programma, oltre a Manfred, includera il “Prélude à l’après-midi d’un faune” di Claude Debussy e la Sinfonia n. 4 in la maggiore, op. 90 di Felix Mendelssohn, comunemente conosciuta come Italiana.

Ma certo Ravello è una tappa di peso per una bacchetta del calibro di Gergiev. Oggi la parte musicale del Festival gode dell’apprezzata direzione artistica di Alessio Vlad, ma per tutti gli amanti della musica classica il festival “wagneriano” è meta obbligata, sopratutto per il luogo dove si svolge: nel 1880 Richard Wagner visitò la perla della Costiera e fu proprio a villa Rufolo che scrisse i pezzi dell’opera lirica “Parsifal”. E Wagner è anche parte della biografia di Gergiev: tra i grandi progetti del direttore ci fu la prima esecuzione dopo una lunga pausa in Russia, della Tetralogia di Wagner “L’anello del Nibelungo” nel 2003.

Ma quello che distingue Gergiev è soprattutto la sua popolarità estesa e ampia, al di là delle posizioni politiche ben definite e talora criticate in occidente. All’inizio del maggio 2016 ha fatto parlare il concerto tenuto nell’anfiteatro di Palmira, organizzato dal Ministero della Difesa russo in piena guerra e con ponte video con il leader del Cremlino Vladimir Putin: evento disapprovato dall’Ovest, eppure di grande risonanza.

Come fu, forse ancor di più, il 21 agosto 2008 a Tskhinvali (Ossezia del Sud), nella piazza centrale stracolma: Gergiev e l’Orchestra del Teatro Marinskij diedero un concerto in memoria delle vittime civili della guerra tra la Georgia e la Russia: da notare che il maestro, benchè nato a Mosca, ha origini ossete. E prima del concerto disse chiaramente che l’assalto della Georgia all’Ossezia del Sud (che aveva scatenato l’intervento russo) era paragonabile agli attacchi dell’11 settembre agli Stati Uniti. All’epoca Gergiev era il principale direttore della London Symphony Orchestra, e nonostante la condanna dell’intervento russo nella regione, da parte del governo britannico, l’orchestra si schierò al fianco del maestro. E questo è un altro elemento che contraddistingue Gergiev: l’affetto e la lealtà che riesce a guadagnarsi e che i suoi orchestrali gli tributano. Oltre ovviamente al suo stile inconfondibile di direzione, dove la musica sembra quasi travolgerlo e impossessarsi di lui. Come personaggio pubblico ha partecipato alla campagna elettorale di Putin per le presidenziali del 2012 e 2018. Ma questo non preclude il fatto che l’arte di Gergiev è richiesta in tutto il mondo e il maestro è il più brillante rappresentante della scuola di direzione di San Pietroburgo. Nonchè ormai una vera icona della musica.

Il progetto Stagioni russe (di cui Askanews è media partner internazionale) si richiama a Sergey Djagilev che nel 1907 presentò cinque concerti di musica russa in Francia e nel 1908 mise in scena una produzione del Boris Godunov con Feodor Shaljapin all’Opéra di Parigi. Nell’ambito del progetto, voluto da Putin in persona e che sarà in Italia fino alla fine del 2018, sono previsti più di 310 eventi, tra cui 35 mostre, 37 spettacoli teatrali, 63 concerti di musica sinfonica, 55 balletti, 31 progetti dedicati all’arte cinematografica, 44 tournée dei collettivi tradizionali più importanti, 45 festival del circo e dell’arte.