Cinquant’anni dopo Praga ricorda invasione russa Cecoslovacchia

Presidente non partecipa, forse in tv discorso capo Stato slovacco

AGO 20, 2018 -

Praga, 20 ago. (askanews) – La Repubblica ceca ricorda in questi giorni, con una serie di manifestazioni, il 50esimo anniversario della invasione della Cecoslovacchia da parte delle truppe del Patto di Varsavia, avvenuta la notte fra il 20 e il 21 agosto del 1968.

Già questa sera è in programma a Praga un raduno dal titolo significativo, “Nezapominame. Protestujeme” (Non dimentichiamo. Protestiamo”) che si svolgerà davanti all’Ambasciata della Federazione russa. L’intento non sarà evidentemente solo quello di commemorare l’invasione ordinata da Mosca nel 1968, ma anche di contestare l’attuale politica estera russa, in primo luogo l’annessione della Crimea. Nel mirino anche una serie di uomini politici cechi, accusati di essere amici del Cremlino, fra cui soprattutto il presidente Milos Zeman.

A proposito di quest’ultimo, contestatissima la sua decisione di non partecipare in questi giorni ad eventi e non pronunciare discorsi commemorativi. “Il Presidente il suo coraggio lo ha dimostrato in tempi in cui essere coraggiosi non era qualcosa di comune e a buon mercato” ha fatto sapere il suo portavoce, ricordando le parole di condanna contro l’invasione che Zeman pronunciò all’indomani del carri armati e all’inizio della normalizzazione, quando fu espulso dal Ksc, il partito comunista cecoslovacco, e gli fu negato di lavorare all’università.

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