La lira turca in caduta libera, paura sui mercati

In borsa forti ribassi per Bbva, UniCredit e Bnp Paribas

AGO 10, 2018 -

Roma, 10 ago. (askanews) – Precipita la crisi finanziaria della Turchia sull’effetto dei nuovi dazi annunciati dagli Stati Uniti su alluminio e acciaio. Una crisi che ha diverse radici, politiche soprattutto, ma anche economiche e che rischia di provocare un effetto contagio sull’Europa e in particolare sull’area euro.

Il paese guidato da Erdogan è ormai considerato il più rischioso al mondo per gli investimenti. Guardando i principali indicatori finanziari il premio richiesto per acquistare bond turchi è il più elevato al mondo. Per i titoli a un anno è richiesto un interesse del 21%, occorre tornare all’estate rovente di qualche anno fa con i bond governativi della Grecia per vedere tassi analoghi.

La lira turca ormai è in caduta libera, oggi ha perso quasi il 16% sul dollaro e sull’euro precipitando rispettivamente a 6,42 e 7,34. A inizio anno per acquistare un dollaro bastavano 3,77 lire turche.

L’effetto Turchia è stato avvertito in modo pesante in Europa. Sui mercati si è assistito al “fly to quality” per cui acquisti a mani basse di Bund tedeschi con il rendimento del decennale in calo del 10% e vendite sulle periferie con il Btp decennale italiano che ha visto salire il rendimento al 3% e il pari scadenza spagnolo all’1,41%.

Sull’azionario forti ribassi sui bancari. In particolare vendite su Bbva, Bnp paribas e UniCredit che sono gli istituti dell’area euro con la maggiore esposizione sulla Turchia, soprattutto la banca spagnola che controlla il terzo istituto turco con asset che sfiorano gli 80 miliardi di euro. Bbva sul listino di Madrid ha perso quasi il 6%, flessione del 5% per UniCredit mentre Bnp Paribas ha accusato un calo del 3%.

Nel finale di seduta ha invece ridotto le perdite la Borsa turca con l’indice principale in calo del 2,70% dopo aver accusato uno scivolone del 5%.

Il presidente turco Recep Tayyp Erdogan ha voluto rassicurare la popolazione turca dichiarando che la Turchia “non perderà la guerra economica”. Già ieri sera Erdogan aveva parlato di una “campagna contro la Turchia”, esortando i connazionali a non temere le conseguenze della crisi della valuta nazionale. E oggi poi li ha invitati a vendere la valuta straniera di cui dispongono in modo da rafforzare la lira turca.

Ma intanto, proprio a causa della crisi, il presidente americano Donald Trump ha annunciato via Twitter l’inasprimento dei dazi verso Ankara: “Ho appena autorizzato il raddoppio dei dazi su acciaio e alluminio della Turchia, visto che la loro valuta, la lira turca, è scesa rapidamente contro il nostro dollaro forte! L’alluminio sarà ora al 20% e l’acciaio al 50%. I nostri rapporti con la Turchia non sono buoni, al momento!”.

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