In Turchia si aggrava la crisi finanziaria (e Erdogan invoca Dio)

Crolla la lira tura e i tassi sui bond governativi volano al 20%

AGO 10, 2018 -

Roma, 10 ago. (askanews) – Si aggrava la crisi finanziaria della Turchia e i mercati finanziari sono spaventati. Il crollo della lira turca sembra senza fine mentre vola il rendimento dei titoli di Stato. Limita i danni il mercato azionario con una flessione intorno al mezzo punto percentuale. E intanto il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, lancia un appello ai suoi connazionali esortandoli a “ignorare le campagne contro la Turchia”.

“Avranno pure i loro dollari, noi abbiamo il nostro popolo e Dio”, ha detto Erdogan ieri sera tardi da Rize, sua città natale, secondo quando riporta il quotidiano turco Hurriyet. “Lavoreremo molto e ci sforzeremo per rendere il nostro Paese più moderno con tutte le sue 81 province, se Dio vorrà. Ma sappiate che oggi stiamo meglio di ieri e che domani staremo meglio di oggi”.

Sulla valuta turca, però, vendite a piene mani con riflessi anche sui bond governativi. Dall’apertura dei mercati, la lira perde il 7% sul dollaro scivolando a 5,97 mentre il cambio con l’euro precipita a 6,84.Sul reddito fisso il bond governativo a 10 anni tocca il massimo storico con il rendimento schizzato al 22,82% rispetto al precedente 18,85%.

Ormai la Turchia è diventata l’investimento più rischioso al mondo. Il premio richiesto per acquistare titoli di Stato del paese è il più elevato sul pianeta. Acquistare bond governativi di Egitto, Uganda e Kenya è considerato più prudente dai mercati.

Int9