Iraq, sposa riportata a casa perché non vergine uccisa da famiglia

Condanna HRW che chiede a parlamento approvazione legge

AGO 9, 2018 -

Roma, 9 ago. (askanews) – Un uomo riporta a casa dei genitori la sposa perché nella prima notte di nozze scopre che “non è vergine”, e uno dei fratelli della donna la uccide seduta stante. Succede, in questi nostri giorni, nella capitale irachena Baghdad come denuncia oggi Human Right Wach (HRW) con un comunicato di condanna ripreso dai media locali.

“Lo sposo aveva riportato la donna dai suoi genitori il giorno dopo le nozze, affermando che non era vergine e, secondo le notizie diffuse dai media locali, sentendo questa accusa uno dei membri della famiglia si è avventato contro di lei picchiandola fino alla morte”, ha affermato l’organizzazione umanitaria in un comunicato riportato dalla tv satellitare curda Rudaw.

“E’ un crimine spaventoso contro una donna irachena nella sua casa che deve spingere il nuovo parlamento iracheno, appena formatosi, a emanare la legge contro la violenza familiare sospesa dal 2015”, ha aggiunto HRW.

La polizia ha arrestato un “membro maschio della famiglia”, riferisce l’emittente.

HRW teme che “molto probabilmente l’assassino avrà una pena ridotta sulla base di una legge” che alleggerisce le pene per omicidi commessi per “motivi di onore”.

“Non c’è nessun onore in un assassinio di tale brutalità, per giunta ingiustificato”, ha aggiunto l’oraganizzazione non governativa.