Presidente eritreo ad Addis Abeba: “Siamo un solo popolo”

Isaias giunto oggi nella capitale etiopica per visita di tre giorni

LUG 14, 2018 -

Addis Abeba, 14 lug. (askanews) – “Siamo un solo popolo”: è quanto ha detto oggi il presidente eritreo Isaias Afewerki, durante la sua storica visita ad Addis Abeba, in Etiopia, ribadendo così il proprio impegno a mettere fine ad anni di ostilità tra i due Paesi del Corno d’Africa, cinque giorni dopo aver firmato ad Asmara, con il premier etiopico Abyi Ahmed, la Dichiarazione di pace e di amicizia.

I popoli di Eritrea ed Etiopia hanno espresso il loro desiderio di pace e “non siamo più popoli di due paesi, siamo uno solo”, ha detto Isaias durante il pranzo tenuto al Palazzo Nazionale alla presenza dell’elite politica e culturale del Paese. Il presidente ha ricordato come i due Paesi siano legati da storia, cultura e lingua: “Andremo avanti insieme”, ha aggiunto. L’Eritrea ha conquistato l’indipendenza dall’Etiopia nel 1991, ratificata con un referendum nel 1993.

Da parte sua, il premier etiopico ha ringraziato la popolazione per la calda accoglienza riservata alla delegazione eritrea, giunta oggi ad Addis Abeba per una visita di Stato di tre giorni. Migliaia di persone si sono infatte riversate in strada per salutare il convoglio lungo il tragitto dall’aeroporto al palazzo presidenziale, cantando, urlando e sventolando le bandiere dei due Paesi e le immagini dei due leader. “Benvenuto a casa Presidente Isaias!!”, ha scritto su Twitter il capo di gabinetto di Abiy, Fitsum Arega.

Da parte sua, il ministro dell’Informazione eritreo, Yemane Gebremeskel, ha scritto: “Storico, travolgente, senza precedenti …”. Come si possono trovare parole appropriate per descrivere l’intensità dell’emozione popolare che ha travolto entrambi i paesi; la profondità e il significato dei promettenti cambiamenti in atto nella regione!”. Anche ad Asmara, infatti, la folla si era riversata in strada, domenica scorsa, per accogliere la delegazione guidata da Abyi, il premier di etnia oromo arrivato al potere ad Addis Abeba a inizio anno, dopo tre anni di proteste di piazza contro il governo dominato dal 1991 dalla minoranza del Tigray.

Fin dal discorso del suo insediamento, lo scorso aprile, Abyi aveva annunciato l’intenzione di risolvere il contenzioso con l’Eritrea, ancora aperto dopo la guerra del 1998-2000 a fronte del rifiuto etiopico di riconoscere la demarcazione dei confini decisa da una Commissione Onu. A inizio giugno aveva quindi detto di voler rispettare la decisione della Commissione, innescando così il processo di riavvicinamento tra i due Paesi, culminato nella sua visita ad Asmara e nella firma della Dichiarazione di pace e di amicizia, lunedì scorso. La dichiarazione prevede la fine delle ostilità e il rilancio dei rapporti diplomatici ed economici. Già durante la permanenza di Abyi nella capitale eritrea è stata ripristinata la linea telefonica tra i due paesi e mercoledì prossimo riprenderanno i voli dell’Ethiopian Airlines. Ad Addis Abeba lunedì tornerà operativa l’ambasciata eritrea.

Sul fronte economico, oggi i due leader visiteranno il parco industriale di Hawassa, costruito dalla Cina nella città situata a circa 300 chilometri a Sud-Est di Addis Abeba, “simbolo dell’impresa nazionale etiopica”, ha sottolineato Fitsum, aggiungendo che “Etiopia ed Eritrea si adopereranno per realizzare l’immenso potenziale delle nostre due nazioni”. L’indipendenza dell’Eritrea ha privato l’Etiopia dell’accesso al mare, costringendola in questi anni a fare affidamento solo su Gibuti per il commercio marittimo. L’accesso ai porti eritrei di Assab e Massaua dovrebbe favorire lo sviluppo economico di entrambi i Paesi.

(con fonte Afp)