“Sconfina” negli Usa facendo jogging: detenuta 2 settimane

La vicenda capitata a giovane francese in visita in Canada

GIU 23, 2018 -

Roma, 23 giu. (askanews) – Una giovane donna francese in visita in Canada ha trascorso due settimane in un centro di detenzione statunitense per aver inavvertitamente attraversato il confine mentre faceva jogging lungo una spiaggia. Lo riferisce la Canadian Broadcasting Corporation (CBC).

Cedella Roman, 19 anni, correva lungo il confine a sud della cittadina di White Rock, nella British Columbia canadese, dove vive la madre. Inavvertitamente ha “sconfinato” nello stato di Washington al pomeriggio del 21 maggio.

Stava tornando indietro, dopo essersi fermata a scattare una foto del panorama, quando è stata fermata e prelevata da agenti della guardia di frontiera Usa che le hanno contestato di aver attraversato illegalmente il confine.

“Ho detto loro di non averlo fatto di proposito e che non avevo capito cosa stava accadendo”, ha detto alla CBC. La ragazza ha inoltre protestato di non aver visto alcun segnale che indicasse il confine. “Dicevo a me stessa: beh, posso aver pure attraversato il confine, loro probabilmente mi multeranno e io chiederà loro di riportarmi in Canada o loro mi daranno un avvertimento”, ha continuato a raccontare.

Purtroppo, Roman – che era in Canada in visita alla madre e per migliorare l’inglese – non aveva un documento addosso al momento. E’ stata quindi trasferita dagli agenti al Centro di detenzione Northwest Tacoma, gestito dal dipartimento della Homeland Security, 200 km più a sud. “Mi hanno messa in un veicolo con sbarre e mi hanno portata nella struttura”, ha detto la ragazza. “Mi hanno chiesto di rimuovere tutto quello che avevo addosso, a partire dalla gioielleria, e mi hanno perquisita ovunque. Allora ho capito che la cosa si stava facendo molto seria, ho iniziato a piangere un po’”.

Quando ha ragginto il centor, è riuscita a contattare la madre, Christiane Ferne, che subito ha raggiunto il centro con il passaporto della ragazza e il permesso di studio, ma i dipendenti del sito hanno detto che i documenti dovevano essere verificati dalle autorità canadesi. Così è stata detenuta per due settimane nel centro prima che la questione fosse risolta.

Ferne ha sottolineato la mancanza di segnali che indichino il confine. “E’ come una trappola…chiunque può essere catturato in un confine come questo”, ha denunciato.

Le autorità Usa hanno confermato che la ragazza è stata liberata il 6 giugno. Ma non hanno voluto fornire ulteriori commenti, schermandosi dietro esigenze di privacy.