Crimea, Sebastopoli: chiesa San Clemente torna a comunità cattolica

L'annuncio dopo un secolo di umiliazioni per la piccola comunità

GIU 4, 2018 -

Mosca, 4 giu. (askanews) – Il governo cittadino di Sebastopoli ha deciso di trasferire la proprietà di un edificio dalla storia controversa alla comunità cattolica della città. Il progetto di decreto sul trasferimento è seguito a ripetuti appelli dei fedeli, ed è stato ampiamente coperto dalla stampa e dalla tv russa. L’edificio è quello dove in passato si trovava la chiesa cattolica di San Clemente a Sebastopoli, oggi adibito a cinema, ufficio cambio valuta e toilettes pubbliche.

La chiesa di San Clemente fu costruita a Sebastopoli nel 1911, in quella che è oggi la penisola di Crimea, annessa alla Russia dopo un referendum non riconosciuto da gran parte della comunità internazionale. Nel 1922, un gruppo di credenti concluse un accordo con le autorità locali sull’uso gratuito dell’edificio e della proprietà. Nel 1930 la Chiesa Cattolica Romana fu ri-registrata e un nuovo accordo fu concluso con il distretto di Sebastopoli sull’indefinito e libero utilizzo dell’edificio. Nel 1936, tuttavia Stalin diede ordine di confiscarla.

Durante la II Guerra Mondiale l’edificio fu distrutto. Dopo il conflitto era stato ricostruito, ma trasformato in un cinema per bambini: “Amicizia” con 300 posti. Nel 2016 l’edificio è stato riconosciuto come oggetto del patrimonio culturale. Attualmente a Sebastopoli ci sono circa 300 cattolici, secondo fonte russa.

I cattolici di rito latino sono presenti storicamente a Sebastopoli da oltre tre secoli. Dopo decenni di persecuzioni, la comunità è uscita dalla clandestinità e nel 1995 ha ottenuto dalle autorità la registrazione ufficiale.

Un decreto della presidenza ucraina aveva restituito la chiesa alla comunità cattolica di Sebastopoli nella persona del parroco, padre Leonid Tkacuk, ma l’autorità cittadina non riconosceva il provvedimento e continuava a utilizzare l’edificio per varie attività. Non solo: nel vicino monastero ortodosso di San Clemente I, che conserva parte delle spoglie di questo papa, martirizzato ben prima dello scisma del 1054 e venerato da entrambe le confessioni cristiane, cattolica e ortodossa, i fedeli cattolici che volevano pregare sulle reliquie erano stati ripetutamente cacciati.