Economia, Iran, dialogo con Russia: il Forum di Pietroburgo in pillole

Quello che resta dalla XXII edizione dello Spief

MAG 27, 2018 -

San Pietroburgo, 27 mag. (askanews) – Economia globale su cui “splende il sole”, ma minacciata dai nuovi slanci protezionistici, accordo con l’Iran da salvare, dialogo con la Russia da rilanciare, firma di accordi e intese: ecco in pillole i principali momenti del XXII Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo (Spief), che si è concluso ieri.

SULL’ECONOMIA SPLENDE IL SOLE MA ALL’ORIZZONTE NUBI PROTEZIONISMO

Oggi nel mondo assistiamo alla costruzione di un nuovo “protezionismo con la scusa, inventata, della difesa della sicurezza nazionale” e “le azioni di alcuni Paesi possono scatenare una crisi sistemica senza precedenti nell’economia globale”, ha dichiarato il presidente russo Vladimir Putin alla plenaria del Forum.

D’accordo la direttrice generale del Fondo Monetario Internazionale, Christine Lagarde, che ha partecipato alla plenaria. “La buona notizia è che oggi il sole splende sull’economia globale. Abbiamo avuto un decennio difficile e ora l’economia sta andando bene”, ha affermato Lagarde, ammonendo che ricorrere al “protezionismo e all’unilateralismo sarebbe autolesionistico”. Per l’Fmi l’economia mondiale quest’anno e nel 2019 crescerà del 3,9%, a un ritmo senza precedenti dal 2011.

PUTIN: SALVIAMO L’ACCORDO CON L’IRAN, NON TUTTO E’ PERDUTO

“Il presidente degli Stati Uniti non chiude la porta, la porta dei negoziati è ancora aperta – ha detto il capo del Cremlino – il fatto è che parecchie cose (nell’accordo sul nucleare) non gli vanno bene, ma in linea di principio non esclude un’intesa con l’Iran. Se noi vogliamo salvare qualcosa, bisogna lasciare la porta aperta per il processo negoziale e per un risultato finale. Io penso che non tutto sia perduto”.

LIBIA, INVIATO RUSSO DENGOV: PRESTO PER DARE DATA ELEZIONI

Troppo presto per fissare una data per le elezioni in Libia. La Russia “non ha mai insistito perché fossero indicati dei termini di tempo precisi per le elezioni”, perchè “riteniamo che la cosa più importante è che vi sia un consenso sulla questione e che si arrivi a un’intesa in cui tutte le parti del conflitto siano d’accordo sul futuro della Libia come Paese”, ha detto ad Askanews il capo del gruppo di contatto russo per la Libia, Lev Dengov, a margine del Forum.

MACRON AL JUDOKA PUTIN: TROVIAMO LA FORZA DI FARE SQUADRA. E MANO TESA ALL’ITALIA

“Vladimir, a lei piace il judo, a me piace il calcio: troviamo la forza di giocare insieme”, nella stessa squadra, ha detto Emmanuel Macron rivolgendosi a Putin durante la plenaria. Il presidente francese ha inviato il collega a fare uso in politica internazionale della “flessibilità” richiesta nelle arti marziali, che implicano “tattica piuttosto che forza bruta” e “considerazione delle qualità dell’avversario”.

Ad una conferenza stampa al Forum il presidente francese ha dichiarato di “voler tendere la mano al nuovo governo italiano” e di “proporre di continuare ad agire insieme sui temi della sicurezza, della migrazione, sui temi geopolitici come pure sull’approfondimento della zona euro”. “Vedremo quello che sceglierà l’Italia – ha affermato Macron – ho rispetto per questo grande Paese che è sempre stato al nostro fianco. Penso sia un membro importante dell’Unione europea, un alleato autorevole”.

PETROLIO, VERSO UN AUMENTO DELLA PRODUZIONE

Arabia Saudita, principale Paese Opec, e Russia stanno valutando un aumento della produzione di petrolio, dopo l’accordo del 2017 per un taglio tra Paesi Opec e non Opec di 1,8 milioni di barili al giorno stabilito per contrastare il suprlus di offerta e il calo dei prezzi, è emerso al Forum. Il rialzo potrebbe già realizzarsi a partire dal terzo trimestre dell’anno in corso dopo l’aumento dei prezzi che hanno raggiunto nei giorni scorsi gli 80 euro al barile, il livello più alto dal 2014.

L’ITALIA CHE GUARDA OLTRE LE SANZIONI

Al Forum si è tenuta una sessione di dibattito bilaterale Russia-Italia, dove il presidente di Conoscere Eurasia e di Banca Intesa Russia, Antonio Fallico ha lanciato un appello al governo in via di formazione: serve davvero battersi perchè siano tolte le sanzioni e comunque serve il coraggio di votare contro in sede europea. Al panel erano presenti i top manager di alcune delle maggiori aziende italiane storicamente in Russia: il numero uno di Generali, Philippe Donnet, Fabrizio Di Amato, presidente di Maire Tecnimont, Marco Alverà, ceo di Snam insieme a Vittorio Armani ad di Anas con il vice presidente di Rosneft, Pavel Fedorov.

L’ambasciatore italiano in Russia, Pasquale Terracciano, ha ricordato come il momento sia determinante e l’Italia possa giocare un ruolo da traino nel rapporto tra Europa e Russia. “Vogliamo aumentare il dialogo con la Russia, vogliamo vedere come studiare una riduzione magari graduale delle sanzioni a fronte di miglioramenti della crisi del Donbass. Abbiamo sempre espresso contrarietà al rinnovo automatico delle stesse”.

Nel corso del Forum aziende e realtà italiane hanno firmato una serie di accordi, da quello di Maire Tecnimont per un subappalto che fa avanzare il progetto lanciato lo scorso anno con un accordo da 3,9 miliardi di euro, Amursky Gas Processing Plant, al Memorandum di intesa tra Enel e la Regione di Stavropol per lo sviluppo di progetti rinnovabili nella Regione di Stavropol. E ancora, senza esaurire la lista, un accordo di cooperazione in attività di ricerca e tecnologia tra Rosneft e il Politecnico di Torino e un accordo tra l’Associazione Conoscere Eurasia e l’Agenzia Federale russa per lo Sviluppo tecnologico.