Ue: gli arrivi di migranti dalla Turchia in netto aumento

Numeri in calo solo su rotta Mediterraneo centrale

MAG 16, 2018 -

Bruxelles, 16 mag. (askanews) – Gli arrivi di migranti dalla Turchia sono bruscamente aumentati nel primo trimestre di quest’anno, anche se rimangono al di sotto del periodo di massima crisi. Lo dicono i dati della Commissione Europea che avvertono che la situazione resta “delicata”.

Nei primi tre mesi del 2018, gli arrivi dalla Turchia sono aumentati sia sulle isole greche (9.349) sia sulla frontiera terrestre (6.108). Nel secondo caso, il dato è nove volte più alto dello stesso periodo del 2017. “Abbiamo constatato una ripresa degli arrivi ma la situazione è sotto controllo e i numeri sono abbastanza gestibili”, ha assicurato il commissario europeo per le migrazioni Dimitris Avramopoulos, in una conferenza stampa a Bruxelles.

Avramopoulos ha aggiunto che comunque l’accordo UE-Turchia, che ha drasticamente ridotto gli arrivi di migranti in Grecia dalla Turchia, sta continuando a funzionare. Inoltre, la Commissione osserva che “se la situazione si è stabilizzata sulla rotta dei Balcani occidentali, nell’ultimo mese è stato registrato un aumento dei passaggi in Albania, Montenegro e Bosnia-Erzegovina.” “La situazione rimane fragile e il nostro lavoro non è finito”, ha affermato Avromopoulos.

Il commissario greco ha chiesto agli Stati membri dell’Ue due cose: inviare guardie di frontiera e attrezzature al corpo europeo e rispettare il loro impegno a raggiungere un accordo sulla riforma Ue in materia di asilo entro giugno. Gli arrivi sono in aumento anche sulla rotta del Mediterraneo occidentale, con 6.623 arrivi in Spagna dall’inizio dell’anno, il 22% in più rispetto all’inizio del 2017. Solo la rotta attraverso il Mediterraneo centrale ha registrato una diminuzione degli arrivi, inferiore del 77% rispetto allo stesso periodo del 2017.

Il commissario dice di contare sulla possibilità che si arrivi entro giugno a una riforma del sistema d’asilo comune di Dublino, che oggi penalizza in particolar modo Italia, Grecia e gli altri Paesi in prima linea sulle rotte migratorie. Pur ammettendo che ci sono “alcuni, pochi Paesi” che devono ancora essere convinti a partecipare “alla nostra politica migratoria comune e complessiva, che è la sola risposta pragmatica che abbiamo alla sfida migratoria che dovremo affrontare per molti anni ancora”. (fonte afp)