La Turchia espelle l’ambasciatore d’Israele

La Decisione dopo il bagno di sangue palestinese a Gaza

MAG 15, 2018 -

Roma, 15 mag. (askanews) – Il ministero degli Esteri turco ha annunciato l’espulsione “temporanea” dell’ambasciatore israeliano ad Ankara. La decisione turca – che formalmente ha convocato e “chiesto” al capomissione israeliano di lasciare temporaneamente Ankara – è in risposta alla morte di oltre 60 palestinesi che sono stati uccisi dall’esercito israeliano ieri durante le proteste alla Frontiera della Strscia di Gaza contro l’inaugurazione dell’ambasciata degli Stati Uniti a Gerusalemme.

Tra le vittime degli scontri c’è anche un bambino di neanche un anno, che ha respirato gas lacrimogeni durante gli scontri tra manifestanti palestinesi e soldati israeliani.

La neonata, Leila al-Ghandour, aveva meno di otto mesi, secondo il ministero della sanità. Non è chiaro a che distanza dalla barriera di sicurezza si trovassero la vittima e la sua famiglia.

Decine di migliaia di palestinesi di Gaza hanno protestato ieri alla frontiera contro l’inaugurazione, lo stesso giorno, a Gerusalemme dell’ambasciata degli Stati Uniti in Israele. Le forze dello stato ebraico hanno risposto con pallottole e gas lacrimogeni. Ieri è stato il giorno con più morti nel conflitto israelo-palestinese dalla guerra dell’estate 2014 nell’enclave palestinese.

Con la sola eccezione degli Stati Uniti, condanne quasi unanimi sono “piovute” nei confronti di Israele, dopo che ieri le sue forze hanno ucciso almeno 61 palestinesi a Gaza nel corso delle proteste.

Molti Paesi tra i quali Gran Bretagna, Francia e Russia avevano già criticato la decisione di Washington di trasferire la sede diplomatica, mentre 128 nazioni hanno appoggiato la risoluzione Onu che condanna il riconoscimento di Gerusalemme come capitale dello stato ebraico da parte degli Stati Uniti.

La Casa Bianca ha invece difeso il suo alleato, attribuendo ad Hamas le violenze e bloccando una risoluzione delle Nazioni Unite che chiedeva un’inchiesta internazionale, secondo fonti diplomatiche.

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