Israele ammette l’attacco al sito nucleare siriano nel 2007

Per Aiea era in via di costruzione con l'assistenza nordcoreana

MAR 21, 2018 -

Roma, 21 mar. (askanews) – Israele ha ammesso per la prima volta oggi di essere responsabile di un raid aereo nel 2007 contro un sito siriano dove sospettava ci fosse un reattore nucleare. Che l’attacco fosse partito dallo Stato ebraico, in realtà, era ritenuto assodato dagli analisti. L’ammissione è venuta dopo la diffusione di nuovi materiali relativi all’attacco, in un momento in cui Israele sta intensificando gli allarmi sulla presenza dell’Iran, altro paese sospettato di sviluppare una sua capacità nucleare, nella vicina Siria.

Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha ripetutamente chiesto il cambiamento o l’eliminazione dell’accordo nucleare tra le potenze e l’Iran. Il presidente Usa Donald Trump gli ha dato parzialmente ragione, sostenendo che l’accordo nucleare – firmato dal suo predecessore Barack Obama – va “aggiustato” entro il 12 maggio eo gli Usa ne usciranno. Un portavoce non ha voluto rispondere alle domande relative all’ammissione alla diffusione dei documenti, che potrebbe essere stata un avvertimento contro le attività iraniane. Il materiale declassificato include immagini dell’attacco, il video di un discorso del capo di stato maggiore militare Gadi Eisenkot sull’operazione e foto di comunicati dell’intelligence dell’esercito sul sito.

Un comunicato militare ha sintetizzato che l’attacco contro il sito di Deir Ezzor, in Siria orientale, ha avuto come obiettivo un reattore nucleare in costruzione.

Damasco ha sempre negato che stesse costruendo un reattore. “Nella notte tra il 5 e il 6 settembre 2007, i jet da combattimento della Forza aerea israeliana hanno colpito con successo e distrutto un reattore nucleare siriano in sviluppo”, recita il comunicato. “Il reattore – ha aggiunto – era chiuso e in via di completamente. L’operaizone ha rimosso con successo una minaccia esistenziale emergente a Israele e all’intera regione: la capacità nucleare siriana”.

Red