Siria, decine di migliaia di civili in fuga da Ghouta e Afrin

Di fronte all'avanzata delle forze governative e di quelle turche

MAR 17, 2018 -

Arbin (Siria), 17 mar. (askanews) – Migliaia di civili stanno fuggendo dalla Ghouta Orientale e da Afrin, in Siria, dove da settimane sono in corso due distinte offensive militari. Decine di migliaia di persone si sono messe in cammino con i propri averi mentre le forze del regime di Damasco continuano ad avanzare nell’enclave dei ribelli Ghouta, alle porte della capitale, e le forze turche si preparano a entrare nell’enclave curda di Afrin, nel Nord della Siria.

Oggi i civili hanno lasciato la città di Jisreen, nella Ghouta orientale, dopo che le forze del regime l’hanno strappata ai ribelli. Un giornalista della France presse presente nella vicina città di Arbin ha udito intensi bombardamenti. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani sono almeno 37 i civili, tra cui quattro bambini, uccisi nei raid odierni, la maggior parte dei quali sulla città di Zamalka. Per tutto il giorno circa 20.000 persone sono riuscite a lasciare l’enclave, teatro dal 18 febbraio dell’offensiva del regime costata la vita a oltre 1.400 civili, tra cui 274 bambini. Negli ultimi tre giorni si stima siano state 50.000 le persone fuggite da Ghouta, di cui il regime siriano ha ripreso il controllo di oltre l’80% del territorio.

Nel Nord-Ovest della Siria, più di 200.000 civili sono fuggiti da Afrin negli ultimi tre giorni a fronte dell’avanzata delle forze turche, che ormai circondano la città a maggioranza curda e che potrebbero entrare “in ogni momento”, stando a quanto dichiarato dal presidente Recep Tayyip Erdogan. Oggi un raid aereo turco ha ucciso 11 civili mentre cercavano di fuggire, mentre altre 16 persone sono morte nel bombardamento messo a segno ieri sera contro l’ospedale della città. Ankara ha smentito di aver colpito la struttura sanitaria. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, sono oltre 280 i civili morti dall’inizio delle operazioni turche, lanciate il 20 gennaio contro i combattenti curdi delle Unità di difesa del popolo (Ypg), alleati degli Usa nella lotta ai jihadisti dello Stato islamico (Isis), ma considerati dei “terroristi” da Ankara.

(fonte Afp)