Presidenziali russe, Pamfilova: l’affluenza non è il punto principale

Capo commissione elettorale: legge sui dibattiti in tv va cambiata

MAR 14, 2018 -

Mosca, 14 mar. (askanews) – “La questione della affluenza è importante, ma non è la principale”. Così Ella Pamfilova, presidente della commissione elettorale centrale, risponde ad Askanews prima delle presidenziali russe di domenica. Il sottotesto è l’esclusione del candidato Aleksey Navalny dalla corsa elettorale e il suo successivo appello agli elettori per il boicottaggio delle urne. “Ha detto così? È bene che lo abbia detto” continua la Pamfilova. “E’ un’azione politica la sua. La legge lo permette. E dal mio punto di vista, la questione importante è che la legge non sia infranta”. Non è la prima volta che replica a muso duro al blogger e leader dell’opposizione extraparlamentare. Secondo Pamfilova, Navalny “rivela qualcosa ogni giorno” e talvolta “sente qualcosa”. Ma non è così. Come l’accusa formulata di recente che alle elezioni russe si può votare due volte: “Recentemente ha incontrato i nostri osservatori, tutti hanno riso di lui. Questa è completa stupidità”.

Mancano cinque giorni al voto del 18 marzo che con tutta sicurezza incoronerà per la quarta volta non consecutiva Vladimir Putin al Cremlino. Pamfilova si dichiara una “democratica della prima ondata”, ma anche “cittadina russa, fiera di esserlo come mi auguro che chiunque sia fiero di appartenere alla nazionalità alla quale appartiene”. Ha un passato politico di tutto rispetto. Commissario per i diritti umani nella Federazione russa (18 marzo 2014 – 25 Marzo 2016). Ministro della protezione sociale nei governi di Gaidar e Chernomyrdin (1991-1994). Deputato della Duma di Stato (1994-1999). Presidente della Commissione presidenziale per i diritti umani (2002-2004). Presidente del Consiglio di Presidenza per le istituzioni della società civile e dei diritti umani (2004-2010).

Lei che non è mai stata anti-sistema, ma che da dentro a volte critica il sistema, anche questa volta non le manda a dire: “Se c’è una cosa che non mi è piaciuta di queste elezioni è la legge sui dibattiti. Va cambiata, poichè permette di non partecipare”. E il grande assente di questi dibattiti è stat Putin, che ha mandato i suoi fiduciari in tv al posto suo, nel confronto verbale con gli altri 7 sfidanti.

Ma la filippica della Pamfilova non arriva su questo, tuttavia sulle pressioni “senza pecedenti” che la Russia sta ricevendo dall’esterno su queste elezioni. “Continuiamo a incontrare la volontà di discreditare queste elezioni presidenziali russe” afferma la presidente della commissione elettorale centrale. Poi alla richiesta di commentare le voci di influenze della Cia nelle elezioni, Pamfilova dichiara che le pressioni sul voto “si sono fatte sentire. Le sentiamo”, pur sottolineando successivamente di non occuparsi di “teorie cospiratorie”. Per poi aggiungere: “Devo dire che se non ci fosse stata la Crimea, avrebbero trovato qualche altra scusa. Guardate quello che avevano fatto con le Olimpiadi di Sochi. E quello che sono già in procinto di fare con i Mondiali” ha aggiunto. “Tanto più colpiscono, tanto più noi grideremo, tanto più ci rafforziamo”.

“Volete delle elezioni oneste? Venite e fate gli osservatori” dice in merito alle polemiche sollevate dell’opposizione. Saranno otto i candidati, tra i quali Putin. Secondo i dati presentati dalla Pamfilova, gli osservatori internazionali saranno 1277, da 87 paesi e 14 organizzazioni internazionali.