Cina, la super-agenzia anticorruzione: una nuova arma per Xi Jinping

Revocato il limite dei due mandati per il presidente

MAR 12, 2018 -

Roma, 12 mar. (askanews) – Il sistema di potere attorno a Xi Jinping, il presidente cinese a cui ieri l’Assemblea nazionale del popolo (il parlamento formale del Paese) ha accordato la possibilità di superare i due mandati al vertice dello Stato, si arricchisce di un nuovo strumento: la Commissione nazionale di supervisione, una nuova super-agenzia che metterà in pratica il programma anti-corruzione.

Xi, come già stabilito lo scorso anno dal XIX Congresso del Partito comunista cinese, ha ottenuto ieri la cancellazione del limite dei due mandati dalla Costituzione. Si tratta di un passo sia pratico sia simbolico, che consentirà al numero uno di mantenere, oltre ai poteri di segretario del Pcc e di capo della Commissione militare centrale, anche quello di capo formale della Repubblica popolare.

Inoltre, sempre ieri, l’Assemblea nazionale del popolo ha deciso l’iscrizione del nome della dottrina che porta il nome di Xi nella Costituzione, mettendo così l’attuale leader allo stesso livello del fondatore della Cina popolare Mao Zedong e del grande riformatore Deng Xiaoping.

L’introduzione nella Costituzione di questa nuova istituzione rende ancora più potente l’apparato chiamato a individuare e reprimere funzionari, militari e uomini d’affari che si macchino di reati corruttivi, in linea con la campagna lanciata da Xi nel 2012, che ha portato a centinaia di migliaia di arresti anche di personalità di rilievo nella nomenklatura cinese. Ora lo stesso parlamento cinese sarà chiamato a definire i poteri di questa agenzia, tra i quali uno particolarmente controverso: quello che consentirebbe ai suoi uomini d’impedire ai sospettati l’accesso agli avvocati. Questo passo dovrebbe essere fatto verso la fine della sessione di lavori.

Secondo quanto scrive oggi il South China Morning Post (SCMP), la nuova super-agenzia avrà un rango assimilabile a quello del governo e superiore alla Corte suprema e alla Procura nazionale. Il capo dell’agenzia verrà formalmente indicato domenica prossima e, certamente, andrà tenuto sotto osservazione per il suo ruolo sarà centrale nel mondo di Xi. L’uomo a cui dovrebbe essere affidato questo compito è l’attuale capo della commissione disciplinare del partito Zhao Leji.

L’esigenza di costituire questa nuova agenzia, scrive il SCMP, è emersa per rispondere anche a una serie di controversie rispetto all’attuale governance della campagna anti-corruzione, che è condotta in primis dalla Commissione per l’ispezione di disciplina del Partito, la quale aveva il potere di impedire l’accesso ai legali per i sospettati, sulla base del fatto che questo organo contestava violazioni disciplinari, non reati, poi affidati alla magistratura, la quale di fatto confermava gli esiti delle inchieste. L’istituzione della super-agenzia, quindi, allarga il campo delle inchiesta anche a chi non è membro del partito.