Terracciano fa nascere Consiglio imprenditoriale italiano in Russia

Riunirà anime diverse business per parlare con il Cremlino

MAR 7, 2018 -

Mosca, 7 mar. (askanews) – Il dado è tratto, non sul Rubicone ma sulla Moscova. “È finalmente operativo il Consiglio imprenditoriale italiano in Russia, che servirà ad avere una rappresentatività unica di fronte alle autorità russe, quando servirà un’azione importante nell’interesse di tutta la comunità imprenditoriale”. Così l’ambasciatore a Mosca Pasquale Quito Terracciano a margine di un incontro con la comunità di business italiana a Mosca, che ha sancito il grande passo.

Gim Unimpresa, Confindustria Russia e la Camera di commercio italo-russa sono state sinora anime diverse del mondo imprenditoriale che dal Bel Paese è approdato alla terra di Putin. Ora verranno coordinate da un consiglio federativo delle associazioni, “ma si può definire anche una cabina di regia – spiega Terracciano – e metterà insieme le associazioni, coordinate da un presidente, scelto di comune accordo, l’ambasciata, l’Ice, le istituzioni presenti qui a Mosca. L’idea è di lavorare tutti insieme per ottenere i migliori risultati. Nell’interesse comune”.

A presiedere il consiglio sarà Aimone di Savoia-Aosta, direttore generale di Pirelli Tyre Russia, che il mese scorso è stato insignito dal presidente russo, Vladimir Putin, dell’Ordine dell’Amicizia. Il Consiglio è secondo il top manager “un traguardo ma è anche un punto di partenza. Fondamentale è essere tutti al tavolo ma anche mettere sul tavolo dei contenuti. E i contenuti ci sono. Sono sicuro che se l’ambasciatore continua a dare il suo appoggio e l’impulso che ha dato fino ad oggi”, il consiglio diventerà “un volano”.

Due i temi chiave della nuova strada intrapresa per l’unità: “Prima di Natale dissi alle controparti: cerchiamo di risolvere il problema del supporto all’export: diverse aziende che hanno investito in Russia. Se riusciamo a dare trasparenza, le aziende magari possono investire di più. Questo è un primo obiettivo con le controparti. Un test. Vediamo che cosa riusciamo a ottenere. Poi l’ambasciatore stesso ci ha dato dei suggerimenti per quello che sono le contro-sanzioni ossia l’embargo russo. Sarebbe indubbiamente interessante prendere due casi come questi e vedere se riusciamo ad andare avanti”.

E soprattutto parlare con una voce sola, in un Paese come la Russia significa parlare con il leader. Per le rappresentanze di del business francese o tedesco, questa è una pratica ormai abituale. “I tedeschi ci vanno dal presidente Putin, perché non dovremmo andarci anche noi?” dice Aimone di Savoia. E anche questo permetterà un passo avanti al Made in Italy in Russia e non solo a quello.