Cina, Xi Jinping verso il superamento del limite dei due mandati

Ieri la formale proposta di modificare la costituzione di partito

FEB 26, 2018 -

Roma, 26 feb. (askanews) – Consequenzialmente a quanto ormai era atteso, la Cina ha annunciato che verranno rimossi i vincoli costituzionali sui termini di mandato per il presidente e il vicepresidente. Il presidente Xi Jinping, quindi, resterà probabilmente al potere oltre il 2023.

L’agenzia di stampa ufficiale Xinhua ha spiegato ieri che il Comitato permanente del Politburo del Partito comunista ha proposto la rimozione del limite di due mandati, diffondendo in seguito un documento di 4.480 caratteri cinesi. Questa proposta di emendamento – scrive il South China Morning Post -, oggi resa pubblica dal Comitato centrale, verrà discussa il prossimo mese. L’emendamento è datato 26 gennaio.

Xi è al secondo mandato e ha posto la stabilità al centro della sua azione. Una “nuova normalità” che consolidi la posizione della Cina come potenza economica e politica mondiale. Il presidnete ha 64 anni, quindi un prolungamento della sua permanenza al potere implicherebbe anche una revoca o un’eccezione alla regola non scritta secondo la quale la leadership del Partito non può essere appannaggio di dirigenti con più di 68 anni.

L’annuncio è definito da Deng Yu dell giornale della scuola di Partito, secondo SCMP, “un segno chiarissimo che il presidente rimarrà in carica oltre il termine esistente e non sappiamo se si tratterà di un mandato a vita in questo momento”.

Il Politburo ha sostanziamente dato corso a quanto emerso nell’ultimo congresso del Pcc, a partire dalla decisione s’inserire il nome stesso del presidente nella Costituzione del Partito. “In base alla proposta, sotto la leadership del Pcc e la guida del marxismo-leninismo, del pensiero di Mao Zedong, della teoria di Deng Xiaoping, della Teoria delle tre rappresentanze, le previsioni scientifiche per lo sviluppo e il pensiero di Xi Jinping sul socialismo con caratteristiche cinesi per una nuova era, il popolo cinese di tutti i gruppi etnici continuerà ad aderire alla dittatura democratica del popolo e alla via socialista…” recita la proposta, che mette così Xi sullo stesso piano di Mao e Deng, mentre gli altri leader cinesi, compresi Jiang Zemin e Hu Jintao non sono esplicitamente citati.

La parte della modifica relativa ai mandati del presidente e del vicepresidente viene modificata con termini più vaghi: “Il mandato del Presidente e del Vicepresidente della Repubblica popolare cinese è lo stesso di quello del Congresso nazionale del popolo”. Spariscono insomma i due mandati.