A che punto è la vicenda di Assange (Wikileaks)

La decisione della giudice a Londra e la posizione dell'Ecuador

FEB 13, 2018 -

Londra, 13 feb. (askanews) – Il tribunale londinese di Westminster ha respinto il secondo ricorso con cui il fondatore di WikiLeaks, Julian Assange, chiedeva la revoca del mandato di arresto britannico nei suoi confronti. Primo ricorso era stato respinto la settimana scorsa. La giudice Emma Aburthnot, dopo avere respinto la settimana scorsa la richiesta di revoca presentata sulla base di considerazioni legali quali la prescrizione dei reati originari, ha bocciato anche quella in cui si asseriva che un arresto non fosse ormai di pubblico interesse.

Assange si era rifugiato nell’ambasciata ecuadoriana a Londra nel giugno del 2012 per sfuggire a un mandato d’arresto internazionale emesso nei suoi confronti dalla giustizia svedese, con l’accusa di stupro e abusi sessuali, poi ritirato per avvenuta prescrizione. Il fondatore di WikiLeaks si è sempre dichiarato innocente ma non ha comunque abbandonato l’Ambasciata per timore che in caso di arresto possa essere estradato negli Stati Uniti a causa della diffusione dei documenti riservati del Dipartimento di Stato, estradizione che Washington non ha comunque finora mai ufficialmente richiesto.

La sua presenza sta però diventando un problema anche per le autorità di Quito: il nuovo presidente Lenin Moreno, al potere dal maggio del 2017, aveva confermato che Assange poteva rimanere all’interno della sede diplomatica ma – dopo un tweet di Assange a favore dell’indipendenza della Catalogna – il governo aveva invitato il fondatore di WikiLeaks ad evitare dichiarazioni suscettibili di avere ricadute negative sulle relazioni internazionali ecuadoriane.

Red