Germania, Finanze ai socialdemocratici un messaggio anche per l’Europa

Ma è improbabile il totale abbandono delle politiche di Schaeuble

FEB 7, 2018 -

Berlino, 7 feb. (askanews) – L’accordo raggiunto fra la Cdu e la Spd per una nuova “Grosse Koalition” prevede che il Ministero delle Finanze, da otto anni feudo dei conservatori, passerà nelle mani dei socialdemocratici: una “rivoluzione” che qualora implicasse un abbandono delle politiche di eccessivo rigore di Wolfgang Schaeuble, potrebbe rappresentare un punto di svolta anche in chiave europea.

L’abbandono di un portafoglio chiave testimonia l’attuale debolezza politica di Angela Merkel, costretta a fare di nuovo ricorso alla “GroKo” per evitare sia lo spauracchio di un governo di minoranza quanto quello – potenzialmente peggiore – di un ritorno alle urne.

La coalizione stavolta è però un matrimonio fra fidanzati riluttanti: e il prezzo imposto dal leader della Spd, Martin Schulz, per la sua celebrazione è stato necessariamente alto vista la contrarietà di fondo della sua base, che proprio alle passate esperienze di governo con la Cdu attribuisce i pessimi risultati dell’ultima tornata elettorale.

Tutto questo tuttavia non significa che alcuni dei dogmi finanziari fin qui dichiarati dalla Germania – equilibrio di bilancio, avversione al timore di dover pagare per i deficit altrui – verranno abbandonati del tutto o persino parzialmente: come sottolineano gli analisti, la realpolitik si imporrà rapidamente a qualsiasi velleità ideologica. Tanto più che il ministro candidato è il sindaco di Amburgo, Olaf Scholz, un moderato che all’interno del suo partito è considerato come il più vicino alla linea economica di Schaeuble.

Tuttavia, il cambio della guardia costituisce comunque un segnale per l’Europa e può essere interpretato come un sostegno, prudente ma reale, alle proposte di riforma dell’Eurozona lanciate dalla Francia: il “contratto di coalizione” menziona infatti esplicitamente il sostegno alla proposta francese di un bilancio dell’Eurozona per degli investimenti comuni.

Sul fronte interno, l’approdo della Spd al Ministero delle Finanze e a quello del lavoro e delle politiche sociali darà un più ampio margine di manovra a un partito che ha fatto della maggiore giustizia sociale uno dei cavalli di battaglia della propria campagna elettorale: di qui l’insistenza su un maggiore ricorso ai contratti a tempo indeterminato e un netto “no” a qualsiasi ipotesi di abbassare la tassazione sulle imprese sul modello di quanto fatto dall’Ammnistrazione Trump.