Lavrov: “noi e la Libia”. Ecco cosa ha detto ministro Esteri russo

"Abbiamo lavorato senza fare eccezioni e senza escludere nessuno"

GEN 15, 2018 -

Mosca, 15 gen. (askanews) – Sta procedendo “lentamente, lentamente nella direzione giusta” la Libia, nonostante i nuovi scontri di oggi e nove morti presso l’aeroporto di Mitiga a Tripoli. Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov risponde sulla crisi che a suo parere non vede Mosca ricoprire un ruolo centrale di mediatore, benchè in questi mesi il Cremlino ha visto un vai e vieni di figure chiave per questa crisi. “La situazione lentamente, lentamente sta procedendo nella direzione giusta – ha detto Lavrov rispondendo ad askanews in conferenza stampa – compresa la preparazione delle elezioni che è una tappa molto importante. Per quanto ci riguarda, dall’inizio, e non solo in questo conflitto, abbiamo lavorato con tutti, senza eccezioni. E con Tripoli, e con Tobruk, e con molti altri”.

“Abbiamo lavorato senza fare eccezioni e senza escludere nessuno” con tutti i player sul campo nella crisi “a differenza dei nostri colleghi dell’Ovest che si sono legati una o all’altra figura”, ha detto il ministro rispondendo a una domanda sull’azione diplomatica russa in Libia. Secondo Lavrov tuttavia il ruolo della Russia in Libia non è così importante, ha aggiunto durante la conferenza condotta dalla portavoce Maria Zakharova.

Lavrov ha inoltre ricordato che le iniziative sono giunte da più parti. “C’è stato l’incontro organizzato a Parigi tra il presidente del Consiglio presidenziale di Tripoli Fayez Al Sarraj e il comandante dell’Esercito nazionale libico Khalifa Haftar”. E “ci sono stati degli sforzi da parte dei vicini della Libia, che noi consideriamo positivi: Algeria, Egitto, Tunisi. Noi abbastanza energicamente lavoriamo anche con l’inviato speciale per la Libia dell’Onu che ha dato vita a una road map abbastanza interessante”.