Giappone, sondaggio: maggioranza contraria a riforma Costituzione

Abe la vuole modificare aprendo a un maggiore ruolo delle forze armate

GEN 14, 2018 -

Roma, 14 gen. (askanews) – La maggioranza dei giapponesi non è favorevole a una modifica della Costituzione pacifista, che è uno degli elementi chiave dell’agenda del primo ministro conservatore Shinzo Abe. Lo ribadisce oggi un sondaggio diffuso dall’agenzia di stampa Kyodo.

Il 54,8 per cento degli interpellati in una rilevazione telefonica effettuata nel weekend ha dichiarato di essere contrario alla proposta di modifica complessiva della Costituzione. Rispetto a un analogo sondaggio realizzato il mese scorso c’è stato un incremento dei contrari di 6,2 punti percentuale. Coloro che invece si dicono favorevoli all’ipotesi di modificare la Costituzione nel senso proposto da Abe arriva al 33 per cento, con un calo di tre punti rispetto al mese scorso.

Abe propone una riforma della Costituzione ampia e, soprattutto vorrebbe intervenire sull’Articolo 9, che sancisce il ripudio della guerra ma anche il divieto di detenere forze armate, aggiungendovi il riconoscimento esplicito del ruolo delle Forze di autodifesa e, così, allargandone le possibilità di utilizzo. Questa proposta è stata parte del programma in base al quale è stato rieletto a settembre, assicurando alla sua coalizione più di due terzi dei voti nella Camera bassa.

Specificamente, l’intervento sull’Articolo 9 incontra l’opposizione – secondo il sondaggio – del 52,7 per cento dei giapponesi interpellati e il favore di solo il 35,3 per cento.

Il mood dell’opinione pubblica su questo argomento è fondamentale. Una modifica della Costituzione, infatti, richiede l’approvazione nelle due camere che compongono la Dieta con maggioranza qualificata, ma anche in seguito la conferma con un referendum. Questo risultato, combinato con le resistenze che Abe trova anche all’interno della sua stessa coalizione, rende accidentato il percorso della riforma.

Per spingere la riforma costituzionale, Abe ha spiegato che è necessaria a causa della crisi nordcoreana. Il regime di Kim Jong Un negli ultimi mesi ha effettuato un sesto test nucleare e diversi lanci di missili balistici, due dei quali hanno sorvolato il territorio nipponico. Questo ha portato a un dibattito, in Giappone, sull’opportunità di acquistare missili a lunga gittata, che possano essere utili a colpire preventivamente le rampe di lancio nordcoreane. Anche a questa ipotesi, però, l’opinione pubblica giapponese sarebbe in maggioranza contraria, secondo la Kyodo: il 46,7 per cento dice no, il 41,7 per cento dice sì.

Il sondaggio della Kyodo, inoltre, ha rilevato che il 49 per cento degli interpellati è favorevole alla proposta dell’ex primo ministro Junichiro Koizumi di fermare immediatamente i reattori nucleari civili, contro il 42,6 per cento che sono contrari. Gran parte del sistema di centrali nucleari nipponico è fermo dopo l’incidente di Fukushima del 2011, ma il governo Abe vorrebbe farlo invece ripartire.

Nonostante questi segnali di sfiducia su specifici punti dell’agenda del premier, tuttavia il sostegno complessivo al suo governo è dato alto e in crescita dalla rilevazione della Kyodo: il 49,7 per cento ha fiducia nel governo, rispetto al 47,2 per cento di un mese fa, il 36,6 per cento no (rispetto al 40,4 per cento di dicembre).