Cina, il caso del “bimbo ghiaccio” scatena polemiche e corsa alle donazioni

Oltre 2,5 milioni di dollari per il piccolo Wang e compagni

GEN 12, 2018 -

Roma, 12 gen. (askanews) – La foto del piccolo “bimbo ghiaccio”, Wang Fuman, studente cinese di otto anni, che è arrivato a scuola con i capelli completamente coperti di ghiaccio e le mani piene di geloni, ha fatto il giro del web, ha scatenato polemiche per la situazione dei minori in Cina e ha, nello stesso tempo, fatto scattare la solidarietà. Secondo il China Daily le donazioni alla scuola hanno raggiunto 2,61 milioni di dollari e al padre del bambino è stato offerto un lavoro vicino a casa sua, nella provincia di hometown.

Le donazioni alla scuola serviranno per il riscaldamento dell’istituto e altri 77 dollari ciascuno verranno dati agli studenti per salvaguardarsi dalle temperature gelide.

Il piccolo Wang, infatti, è stato fotografato dalla sua insegnante la settimana scorsa dopo che era arrivato letteralmente congelato, con capelli e sopracciglia piene di neve e le manine rovinate dal gelo, dopo aver camminato per 4,5 chilometri per raggiungere la scuola dalla baracca dove vive con la nonna e la sorella.

“Bimbo ghiaccio” ci ha messo un’ora per percorrere il percorso il giorno in cui è stata scattata la foto diventata virale. La temperatura era di -9 gradi quel giorno.

Dopo lo scalpore e le proteste per le condizioni di vita dei poveri in Cina i giornalisti del popolare sito Pear Video hanno visitato la casa “fatta di fango e mattoni” dove vive il bambino. Wang è uno dei cosiddetti “bambini abbandonati”, di quei 10 milioni di minori cinesi che vedono raramente i genitori che si sono trasferiti lontano per lavorare e sostenerli.