Morto a Seoul Kim Jyong-hyun, leader dei SHINee e stella del K-Pop

La polizia pensa che si sia suicidato col monossido di carbonio

DIC 18, 2017 -

Roma, 18 dic. (askanews) – La Corea del Sud è sconvolta oggi dalla morte del giovane cantante e songwriter Kim Jong-hyun, il leader del gruppo SHINee, una delle band più amate del genere K-pop. Tutti i media del paese ne parlano, cercando di fornire dettagli alla cronaca tuttora scarna.

Kim, 28 anni, è stato rinvenuto inconscio, ma ancora vivo, in un ufficio dei Cheongdam-dong, nella parte meridionale di Seoul. Secondo quanto ha riferito l’agenzia di stampa Yonhap, è stato trasportato in ospedale, ma non ha mai ripreso conoscenza.

La polizia, al momento, è orientata a indagare l’ipotesi del suicidio. Nella stanza sono stati trovati cubetti di diavolina, carbone compresso, a cui era stato dato fuoco. La causa della morte sarebbe avvelenamento da monossido di carbonio.

Ad accreditare l’ipotesi del suicidio, ci sarebbe la ricostruzione fornita dalla televisione sudcoreana SBS: ad avvertire la polizia sarebbe stata la sorella di Kim parlando di suicidio del fratello. Avrebbe ricevuto un biglietto.

Gli SHINee sono una boy band tra le più popolari della scena K-Pop. Hanno debuttato nel 2008 e pubblicato sei album – tre in coreano e tre in giapponese – oltre album live e diversi singoli. Sono stati protagonisti di reality show e sono considerati icone della moda giovanile sia un Corea del Sud che in Giappone.

La morte di Kim ha immediatamente gettato nello sconforto la fanbase della band sia in Corea del Sud che in Giappone, i quali fino all’ultimo avevano sperato che si trattasse di una notizia falsa.