Il mistero delle barche fantasma nordcoreane: una nave madre le traina

L'ordine di Kim Jong Un: ogni barca porti 1.000 t di pesce all'anno

DIC 18, 2017 -

Roma, 18 dic. (askanews) – Un pò di luce è stata fatta sul mistero delle cosiddette “barche fantasma”, le piccole imbarcazioni in legno nordcoreane che arrivano sulle coste giapponesi, talvolta con un equipaggio di morti a bordo. La televisione pubblica nipponica NHK ha riferito oggi che è stata rilevata la presenza di navi di più grandi dimensioni al largo che trainano le imbarcazioni più piccole.

Anche oggi, racconta la NHK, una di queste barchette di legno è stata trovata spiaggiata sulla costa di Yamagata. Quest’anno ci sono già stati 95 di questi ritrovamenti e salvataggi: un record.

Le “barche fantasma” sono piccole imbarcazioni in legno, lunghe attorno ai 10 metri, usate per la pesca, del tutto inadatte ad attraversare il difficile mare che divide il Giappone dalla Corea de Nord.

L’ipotesi che è le barche possano essere trasportate da navi più grandi. In particolare la NHK ha mostrato le immagini di una nave bianca, lunga tra i 30 e i 40 metri, prese dalla Guardia costiera nipponica. Il video mostra anche una fila di piccole imbarcazioni di legno che sono trainate da una nave più grande attraverso una corda. Secondo l’ipotesi di responsabili della Guardia costiera, queste navi più grandi sarebbero le navi-madri di vere e proprio spedizioni di pesca. Il principale scopo di queste formazioni sarebbe quello di fare economia di combustibile.

A spingere queste fragili barchette di legno così vicino alle coste giapponese, fino a un punto che mai si sarebbe immaginato negli anni ’80 e anche ’90 del secolo scorso, quando la Corea del Nord visse una terribile crisi alimentare, sarebbe – secondo quanto afferma la NHK citando come fonte lo stesso quotidiano del regime nordcoreano Rodong Sinmun – il target dato dal leader Kim Jong Un ai pescatori: ogni imbarcazione deve pescare 1.000 tonnellate di pesce all’anno. Si tratta di un obiettivo che anche le più moderne barche da pesca giapponesi difficilmente riuscirebbero a raggiungere.

Le imbarcazioni che si sono arenate sulla costa giapponese sono state costruite prima degli anni ’80 del secolo scorso, quindi non sono dotate di GPS. Questo le rende particolarmente esposte alla possibilità di naufragio, in mari che sono tutt’altro che facili da navigare. Solo negli ultimi due mesi le autorità nipponiche hanno recuperato una quindicina di corpi di pescatori nordcoreani e hanno salvato diversi equipaggi in difficoltà.