##Giro: posizioni Roma e Mosca convergenti su “tenuta Stati” Africa

"Perché, se no, ci troveremo con tre o quattro Libie"

DIC 11, 2017 -

Mosca, 11 dic. (askanews) – “C’è sicuramente un ruolo che Mosca vuole giocare” nell’area africana e la posizione italiana e russa sono convergenti sulla necessaria “tenuta degli Stati” a fronte della minaccia jihadista e del terrorismo “perché, sennò, ci troveremo con tre o quattro Libie”. Così Mario Giro, viceministro degli Esteri e Cooperazione internazionale, in un’intervista ad Askanews rilasciata in occasione del suo viaggio a Mosca, dove ha incontrato il collega russo, responsabile per l’Africa e inviato speciale del Cremlino per Africa e Medio Oriente Mikhail Bogdanov.

“Era utile e sono molto contento di averlo visto per uno scambio sulla politica africana” afferma Giro, sottolineando la vasta esperienza dell’omologo. “L’Italia si è data in questi quasi cinque anni, una politica africana molto nuova, sia riguardo alle migrazioni, sia per lo sviluppo, sia per gli investimenti. E quindi è stato importante poter scambiare i nostri punti di vista anche con i russi, che hanno un rinnovato impegno, anch’essi in Africa subsahariana”.

Il punto di incontro è “difendere gli Stati e l’esistenza stessa degli Stati, perché sennò ci troveremo con tre o quattro Libie. Poi la questione dell’Islam africano e dei movimenti terroristici: i Boko Haram e gli Al-Shabaab. Abbiamo parlato anche del Corno d’Africa, della possibilità di mettere in piedi un dialogo. Abbiamo discusso dello sviluppo, degli investimenti, del fatto che questo grosso continente è al centro di molti interessi, ma anche di molti appetiti. Io penso che sia stato uno scambio molto fruttuoso. Ci hanno parlato delle loro preoccupazioni e noi gli abbiamo comunicato le nostre, abbiamo un po’ spiegato cosa sta facendo l’Unione Europea a questo riguardo e ci siamo detti che almeno una volta all’anno ci dobbiamo rivedere. Tra qualche giorno verrà anche il mio collega, il sottosegretario Vincenzo Amendola per parlare del resto del mondo e di altre sfide. Ma questa – dichiara Giro – era anche l’occasione per fare un focus sull’Africa che mancava, come hanno detto anche loro”.(Segue)