“Vendetta” (Al Sisi)

Strage terroristica nella moschea

NOV 24, 2017 -

Il Cairo, 24 nov. (askanews) – “L’esercito e la polizia vendicheranno i nostri martiri e ristabiliranno con la forza la sicurezza e la stabilità in tempi brevi”: lo ha dichiarato il presidente egiziano Abdel Fatah al-Sisi, dopo l’attacco a una moschea nel Sinai costata la vita ad almeno 235 persone.Oltre 100 le persone rimaste ferite.Si tratta del peggior attentato messo a segno in quattro anni di violenze nel Sinai da parte degli islamisti.

L’ufficio del presidente Abdel Fatah al Sisi ha dichiarato tre giorni di lutto nazionale. L’attacco è avvenuto nella moschea Rawda, situata a circa 40 chilometri a ovest del capoluogo del Sinai del Nord, El-Arish.

Secondo un leader tribale e capo di una milizia dei Beduini impegnata contro i jihadisti dello Stato islamico (Isis), la moschea è nota come luogo di ritrovo dei Sufi, considerati eretici dall’Isis perchè credono nell’intercessione dei santi. In passato i jihadisti hanno rapito e decapitato un anziano leader sufi, accusato di praticare la magia, e hanno sequestrato diversi fedeli sufi, poi rilasciati a seguito del loro “pentimento”.

L’organizzazione egiziana dell’Isis ha ucciso negli ultimi anni centinaia di poliziotti e soldati, così come civili accusati di collaborare con le autorità, nella penisola del Sinai. E sono oltre 100 i cristiani rimasti uccisi negli attacchi messi a segno sia nel Sinai che in altre zone dell’Egitto.

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