Da Watson alla testimone Kasabian: dov’è finita la Manson Family

I membri della setta che uccisero sono ancora in carcere, tranne ragazza che parlò per l'immunità

NOV 20, 2017 -

New York, 20 nov. (askanews) – Nel corso di due notti dell’agosto 1969, i seguaci di Charles Manson, morto a 83 anni, uccisero con feroce violenza sette persone. La loro vittima più famosa fu l’attrice Sharon Tate, moglie del regista Roman Polanski, uccisa in casa insieme a quattro ospiti; la notte seguente, la gang uccise un ricco imprenditore, Leno LaBianca, e sua moglie Rosemary.

Susan Atkins, Patricia Krenwinkel, Leslie Van Houten, Charles Watson: sono i nomi più conosciuti della Family, a cui si aggiunge quello della testimone Linda Kasabian. Durante i processi contro di loro, i membri della cosiddetta Manson Family ammisero senza vergogna i loro crimini e dichiararono fedeltà al loro leader. I seguaci di Manson erano soprattutto giovani donne, che avevano lasciato le loro case della media e alta borghesia per vivere con il loro leader vicino a Los Angeles, a Spahn Ranch, un ranch cinematografico usato per girare film e programmi televisivi sul Vecchio West, ormai lasciato in abbandono.

Manson e quattro membri della sua setta furono condannati a morte; nel 1972, con la pena di morte divenuta illegale in California, la condanna si trasformò in ergastolo. Manson è morto ieri, ma che fine hanno fatto gli altri? Lo racconta il New York Times.

– Susan Atkins

Atkins era una tranquilla ragazza della media borghesia nata a San Gabriel, in California, cresciuta per gran parte del tempo in North Carolina. Raccontò che i suoi genitori erano alcolisti e di essere stata violentata da un parente. Lasciò gli studi e la casa dei genitori quando aveva 18 anni. Poco dopo incontrò Manson, che le assegnò un nuovo nome: Sadie Mae Glutz. Nel 1968, diede alla luce un bambino. Manson, che non era il padre, gli diede il nome di Zezozose Zadfrack Glutz. Il bambino le fu tolto dopo le condanna e dato in adozione.

Nell’ottobre 1969, Atkins fu arrestata per l’omicidio di Gary Hinman, un amico di Manson, e condannata. A quel tempo, la polizia non sapeva chi fosse implicato negli omicidi Tate-LaBianca; lei ammise le proprie responsabilità quando era già in carcere, dove raccontò alle compagne di cella di aver accoltellato Tate, di aver assaggiato il suo sangue e di averlo usato per scrivere “Pig” (maiale) sulla posta di casa.

In prigione, si convertì al cristianesimo, scrisse una biografia e si occupò di opere di beneficenza. La libertà condizionale le fu negata diverse volte; è morta nel 2009, nel carcere californiano di Chowchilla, a 61 anni, per un cancro al cervello.

– Patricia Krenwinkel

Krenwinkel era una segretaria diciannovenne di Los Angeles quando incontrò Manson a una festa. Tre giorni dopo, lasciò tutto per lui. Nel processo a suo carico, raccontò di aver ucciso a coltellate Abigail Ann Folger, in casa di Tate, e di essere stata presente agli omicidi dei coniugi LaBianca, la sera dopo. Krenwinkel oggi ha 69 anni ed è detenuta nella prigione di Corona, in California; la libertà condizionale le è stata negata almeno tredici volte.

– Leslie Van Houten

Van Houten entrò nella Family a 19 anni, dopo aver vissuto in una comune. Raccontò di aver accoltellato la signora LaBianca all’addome tra 14 e 16 volte. Mostrò poco rimorso in tribunale, raccontando di aver cancellato le impronte digitali e di aver bruciato i suoi vestiti. Raccontò di aver bevuto latte al cioccolato e di aver mangiato del formaggio presi dal frigorifero delle vittime, prima di andare via. Molti anni dopo, è diventata una detenuta modello nel carcere di Corona. Si è detta pentita di aver partecipato agli omicidi e di essere stata all’epoca mentalmente disturbata, anche a causa dell’assunzione di Lsd. Parlando di Manson, ha detto: “Credevo fosse Gesù Cristo”. Oggi ha 68 anni; la libertà condizionale le è stata negata almeno 20 volte.

– Linda Kasabian

Kasabian aveva 20 anni ai tempi degli omicidi; divenne la principale testimone e le fu concessa l’immunità. Raccontò di essere stata presente a entrambi i raid notturni, ma di non aver partecipato agli omicidi. Kasabian era cresciuta in New Hampshire e si era trasferita a Los Angeles per vivere con l’uomo che aveva sposato. Poi, si unì alla Family nel luglio 1969, sentendosi rifiutata dal marito. Nella sua testimonianza, disse che Manson era il diavolo e di non averlo denunciato perché aveva paura per la sua bambina. Dopo il processo, tornò in New Hampshire. Oggi ha 68 anni.

– Charles Watson

Conosciuto come Tex, guidò gli omicidi come braccio destro di Manson. Ex studente modello, visse a Spahn Ranch per alcuni periodi tra il 1968 e il 1969. Dopo gli omicidi, fuggì nel natio Texas, dove fu arrestato. Cercò di farsi giudicare non sano di mente a causa dell’uso eccessivo di droghe allucinogene, ma fu dichiarato sano di mente e condannato per omicidio. Negli ultimi decenni, è diventato papà quattro volte, grazie alle visite in carcere della moglie. Convertitosi al cristianesimo nel 1975, è diventato pastore nel 1981. La libertà condizionale gli è stata negata 17 volte e oggi, a 71 anni, è detenuto alla Mule Creek State Prison di Ione, in California.