Kim Jong-un ha condannato a morte Trump (che gli aveva dato del grasso)

Duro editoriale del giornale di partito nordcoreano contro il presidente americano

NOV 15, 2017 -

Roma, 15 nov. (askanews) – Il dittatore nordcoreano non l’ha presa bene. E neanche il popolo nordcoreano, che “ha condannato a morte” il presidente americano Donald Trump. Ad affermarlo è un editoriale pubblicato dal giornale ufficiale del Partito dei lavoratori coreani, uno dei centri di potere principali del regime di Kim Jong Un.

L’editoriale del Rodong sinmun è una risposta alle dichiarazioni di Trump durante il suo lungo viaggio in Asia, dedicato in buona parte a cercare di isolare Pyongyang e a rafforzare le sanzioni economiche nei suoi confronti. Trump ha parlato del regime di Kim Jong Un come di una “crudele dittatura” in un discorso in parlamento a Seoul.

I membri della dinastia dei Kim godono in Corea del Nord di uno status semidivino e i nordcoreani mostrano sempre una grande sensibilità a ogni affermazione irrispettosa nei confronti della loro leadership.

Nell’editoriale il Rodong sinmun mette anche in dubbio che la decisione di non visitare la Zona smilitarizzata (DMZ) del presidente Trump sia staqta dovuta alle cattive condizioni meteo. “Non è stato il tempo”, scrive il giornale. “Ha avuto semplicemente paura d’incrociare il suo sguardo con quello dei nostri soldati”.

Le autorità sudcoreane hanno fatto il passo senza precedenti di posporre gli esami nazionali d’ingresso all’università dopo un raro terremoto di magnitudo 5.4 che ha colpito il sudest del paese oggi, suscitando allarme in un paese che raramente conosce eventi sismici significativi.

Il moto tellurico, il secondo più potente mai registrato in Corewa del Sud, ha colpito a una profondità di nove chilometri, vicino alla città di Pohang alle 14.30 (6.30 in Italia), secondo quanto ha riferito l’Amministrazione meteorologica sudcoreana. Sette persone sono rimaste ferite, ma il bilancio è ancora provvisorio.

Il terremoto è stato percepito in tutto il paese, compresa la capitale Seoul. Ed è avvenuto alla vigilia degli importantissimi esami d’ammissione all’università, una prova nazionale per la quale i giovani sudcoreani si preparano in maniera molto intensa. Il risultato di questo esame segna il loro futuro nell’iper-competitiva società sudcoreana.

Il ministero dell’Educazione ha annunciato, dopo il terremoto, che l’esame è rimandato di una settimana, a causa dei danni causati a cinque scuola e Pohang, ha spiegaqto l’agenzia di stampa Yonhap. “Il fatto che la sicurezza degli studenti è la cosa più importante e il bisogno di garantire l’equanimità nel test, ci ha portati a questa decisione”, ha spiegato il ministro dell’Educazione Kim Sang-gon, secondo quanto riferisce la Yonhap.

E’ la prima volta che un disastro naturale costringe e riprogrammare questi cruciali esami. I sudcorani prendono molti provvedimenti per contribuire alla concentrazione dei ragazzi che devono svolgere questo test cruciale per la loro vita. I mercati finanziari e molte attività aprono in ritardo nel giorno, in modo da non avere troppo traffico, mentre gli aeroporti interrompono per mezz’ora atterraggi e decoli durante il principale test di ascolto in lingua straniera.