Oltre 400 morti in Iran per il terremoto di due giorni fa

Notte in strada per sopravvissuti. Allestiti campi con 22.000 tende

NOV 14, 2017 -

Roma, 14 nov. (askanews) – Decine di migliaia di iraniani hanno passato la notte in strada dopo il terremoto di magnitudo 7,3 sulla scala Richter che ha colpito domenica l’area di confine con l’Iraq. Le autorità di Teheran hanno dichiarato per oggi un giorno di lutto nazionale, in memoria delle 413 vittime finora accertate nel Paese. Il bilancio del sisma nella Repubblica Islamica, ancora provvisorio, conta anche 6.700 feriti, e un livello di distruzione “totale” di alcune aree del Paese, in particolare nella provincia occidentale di Kermanshah. Molto più contenuti i numeri comunicati dalle autorità del Nord dell’Iraq, che hanno parlato di almeno otto morti e alcune centinaia di feriti.

“La gente necessita in primo luogo di tende, acqua e cibo”, ha dichiarato il capo delle Guardie rivoluzionarie d’Iran, il generale Mohammad Ali Jafari. “Gli edifici di nuova costruzione … si sono mantenuti bene, ma le vecchie case sono state totalmente distrutte”, ha aggiunto.

Le autorità iraniane hanno dichiarato di avere allestito campi di soccorso con 22.000 tende: 52.000 coperte e tonnellate di cibo e acqua sono già state distribuite.

L’agenzia ufficiale Irna ha spiegato i team della Mezzaluna Rossa sono stati inviati nell’area. Centinaia di ambulanze e decine di elicotteri militari si sono uniti ai soccorsi su richiesta del leader supremo iraniano, l’ayatollah Ali Khamenei, che ha invitato il governo e le forze armate a mobilitare “tutti i loro mezzi”.

Ieri, le autorità iraniane hanno detto che tutte le strade della provincia di Kermanshah sono state riaperte, ma la città di Sar-e Pol-e Zahab, la più colpita dal sisma, è ancora senza elettricità. Almeno 280 persone sono morte in questa località che conta circa 85.000 persone. Molti degli edifici cittadini sono stati pesantemente danneggiati o sono stati distrutti.

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