India, Delhi soffoca nello smog, ministro Ambiente: niente panico

Vardhan: "Non è emergenza come fu la catastrofe di Bhopal"

NOV 14, 2017 -

Roma, 14 nov. (askanews) – I terribili livelli di inquinamento nel Nord dell’India non dovrebbero creare il panico nella popolazione, secondo una valutazione espressa oggi dal ministro indiano per l’Ambiente. Durante un’intervista all’emittente Cnn-News18, Harsh Vardhan ha stimato che la nebbia tossica, che soffoca da almeno una settimana la capitale Nuova Delhi e le aree circostanti, non rappresenta una vera “emergenza” come l’hanno definita gli esperti locali.

Per sostenere la sua tesi, il ministro ha ricordato la catastrofe di Bhopal, uno degli incidenti industriali più catastrofici del mondo.

La fuga di agenti chimici a Bhopal (India centrale) nel 1984, che uccise quasi 25.000 persone, “è ciò che definisci una situazione di emergenza che crea il panico”, ha detto Vardhan. Quanto agli odierni elevati livelli di inquinamento, “non dico che non dobbiamo fare nulla”, ha aggiunto l’esponente del governo indiano, “ma non c’è bisogno di diffondere il panico”. Viceversa, Vardhan ha invitato la popolazione locale a prendere semplicemente “le solite precauzioni”.

Alle 11 ora locale, le 7:30 di questa mattina in Italia, la concentrazione di particelle fini registrate dall’ambasciata statunitense in India era di 381 microgrammi al metro cubo di aria. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) raccomanda di non superare una media giornaliera di 25 microgrammi.

(fonte afp)