Ambientalisti contro Norvegia in tribunale: viola accordi Parigi

Consentendo esplorazioni petrolifere in Artico

NOV 14, 2017 -

Roma, 14 nov. (askanews) – Greenpeace e altre ong ambientaliste hanno portato davanti a un tribunale la Norvegia, il maggiore produttore di greggio dell’Europa occidentale, contestando le licenze rilasciate dal governo per le prospezioni petrolifere nell’Artico: in particolare quelle concesse nel 2016 nelle acque artiche del Mare di Barents.

Le tre associazioni – Greenpeace, Natur og Ungdom (un”ong che tutela i giovani) e Grandparents’ Climate Campaign – accusano Oslo di violazione degli accordi di Parigi, ma anche della costituzione norvegese, che sancisce il diritto a un ambiente sano.

“Consideriamo del tutto evidente che le prospezioni sono una violazione dell’accordo di Parigi e della costituzione norvegese e abbiamo urgenza di portare questa questione davanti a un tribunale”, ha dichiarato Truls Gulowsen, responsabile di Greenpeace Norvegia.

Nel 2016 la Norvegia, la cui produzione petrolifera è dimezzata dal 2001, aveva assegnato dieci licenze a 13 gruppi petroliferi, fra i quali anche la norvegese Statoil, di proprietà dello stato, le americane Chevron e ConocoPhillips, la tedesca DEA, la giapponese Idemitsu, la svedese Lundin, l’austriaca OMV e la russa Lukoil. Le ong reclamano oggi il blocco delle concessioni, facendo valere il rischio ambientale dalle conseguenze irrevocabili dovuto alle perforazioni. (fonte afp)