Egitto, al Sisi: ansiosi di risolvere quanto prima il caso Regeni

Presidente: "Vogliamo consegnare responsabili alla giustizia"

NOV 9, 2017 -

Roma, 9 nov. (askanews) – L’Egitto intende risolvere quanto più rapidamente possibile il caso di Giulio Regeni, il ricercatore italiano ucciso al Cairo nel gennaio del 2016, consegnando i responsabili alla giustizia. Lo ha detto oggi il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi, parlando a margine del forum mondiale della Gioventù a Sharm el Sheikh. “Il caso Regeni è fondamentale” per l’Egitto, ha detto al Sisi. “Siamo ansiosi di consegnare alla giustizia i responsabili di questo crimini”, ha assicurato il presidente, affermando di volere “risolvere questa vicenda il più presto possibile”.

“Desideriamo scoprire i colpevoli di questo caso e stiamo agendo in maniera molto trasparente, su questo caso, con le autorità italiane e i procuratori italiani. Speriamo di poter avere una risposta appena possibile”, ha insistito il presidente egiziano. Facendo riferimento all’uccisione di Regeni, al Sisi ha poi spiegato che le autorità in Egitto ritengono che “sia stato un tentativo, durante la visita di uomini d’affari e investitori italiani che erano pronti a compiere investimenti, di distruggere tale iniziativa”. “Questo caso di Regeni ha posto fine a questa iniziativa e noi siamo stati i più colpiti”, ha insistito il presidente.

Il caso Regeni ha creato forti tensioni tra Roma e il Cairo. Dopo la morte del giovane ricercatore italiano e la scarsa collaborazione all’inchiesta delle autorità egiziane, l’Italia ha richiamato il suo ex ambasciatore in Egitto, Maurizio Massari. Solo nell’agosto scorso, il governo ha deciso di inviare al Cairo il nuovo capo della rappresentanza diplomatica nel Paese, l’ambasciatore Giampaolo Cantini.

(con fonte afp)