La Cina costruirà un tunnel di 1.000 km per portare l’acqua in Xinjiang

Un progetto che pone pesanti dubbi ambientali e politici

OTT 29, 2017 -

Roma, 29 ott. (askanews) – Gli ingegneri cinesi stanno lavorando all’ipotesi di costruire un tunnel lungo 1.000 chilometri, che servirà a portare l’acqua dal Tibet alla regione dello Xinjiang, in buona parte desertico. Lo racconta oggi il quotidiano di Hong Kong South China Morning Post.

Il tunnel più lungo del mondo è considerato quello che fornisce l’acqua alla città di New York, lungo 138 km, mentre quello più lungo della Cina è di 85 km e di strova a Dahuofang.

Secondo un ingegnere interpellato dal giornale, l’obiettivo è quello di “trasformare il Xinjiang nella California”. L’idea è quella di far scendere l’acqua all’Altipiano del Tibet, il più alto al mondo, fino alla regione a maggioranza islamica attraverso sezioni collegate da cascate che garantiscano il moto dell’acqua. Perché questa enorme opera venga realizzata, gli ingegneri devono mettere in campo nuove tecnologie. Le si sta testando nella costruzione di un’altra gigantesca opera: un tunnel la cui costruzione è iniziata in agosto nello Yunnan. Si tratta di 600 km divisi in 60 sezioni.

Il tunnel Tibet-Xinjiang di fatto devierà il corso del fiume Yarlung Tsangpo in Tibet meridionale verso il deserto del Taklamakan, raccontato anche da Marco Polo nel “Milione”. Quel fiume, andando verso sud, diventa il Brahmaputra e si unisce nel Gange in Bangladesh. Questa deviazione, insomma, comporterà una serie di pesanti conseguenze che potranno deteriorare fortemente i rapporti della Cina con l’India e gli altri paesi dell’Asia meridionale, oltre ad avere ricadute enormi sull’ambiente.

Cam