Iraq, al via lungo l’Eufrate “l’ultima grande battaglia” contro l’Isis

Operazioni ad Al Qaim e Rawa, "ultime tane dei terroristi"

OTT 26, 2017 -

Baghdad, 26 ott. (askanews) – Le truppe irachene hanno lanciato alle prime ore di oggi “l’ultima grande battaglia” per farla finita con lo Stato Islamico (Isis) ancora presente in alcune località lungo il fiume dell’Eufrate, in un territorio desertico a ridosso della frontiera con la Siria. Una battaglia che vede già una ritirata dei combattenti che stanno cercando di salvare il Califfato nero dal crollo totale.

L’atteso lancio dell’offensiva che la coalizione internazionale a guida Usa ha definito, appunto, “l’ultima grande battaglia” della campagna anti-Isis è arrivata assieme ad una operazione militare intrapresa dalle truppe di Baghdad nel Nord del Paese contro i curdi, rei di aver organizzato lo scorso settembre un referendum per l’indipendenza dall’Iraq.

Tuttavia, le truppe federali e le milizie sciite alleate stanno avanzando lungo la valle dell’Eufrate, verso il confine siriano: un’occasione per recuperare due città arabe sunnite (Al Qaim e al Rawa), teatro di violente insurrezioni armate subito dopo l’invasione Usa nel 2003.

“ULTIMA TANA DEI TERRORISTI”

Le forze irachene hanno ripreso più del 90% territorio sequestrato dall’Isis nel Paese nel 2014, con i jihadisti ora confinati in un piccolo tratto della valle adiacente ad alcune delle ultime aree desertiche che controllano ancora in Siria. “Le eroiche legioni stanno avanzando nell’ultima tana del terrorismo in Iraq per liberare Al-Qaim, Rawa ed villaggi circostanti”, ha detto il primo ministro Haider Al-Abadi dal vicino Iran, dove è in visita ufficiale. Ultime sacche che “saranno tutte tornate nelle braccia della patria, grazie alla determinazione e alla resistenza dei nostri eroi in combattimento”, ha aggiunto. “La gente dell’Isis non ha altra scelta se non morire o rinunciare”.

Intanto l’offensiva sembra procedere, secondo i militari iracheni, senza intoppi. Interpellato da Afp, il comandante delle operazioni, General Qassem al-Mohammedi, ha detto che le forze governative stanno avanzando su quattro fronti – da Est, da Sud-est, da Nord e da Sud. Ha affermato inoltre che le unità della polizia federale e delll’antiterrorismo e la forza paramilitari al Hashed al-Shaabi (mobilitazione popolare, alleanza di milizie sciite) sostengono l’esercito. E questo mentre il Comando delle Operazioni congiunte di Baghdad ha annunciato che le loro truppe hanno già espugnato diverse postazioni militari a Sud-est di Al-Qaim, tra cui una base aerea.

BASTIONE DI INSURRUZIONI Cruciali per l’offensiva nella vasta provincia sunnita araba di al Anbar, milizie tribali sunnite sono fortemente impegnate a fianco delle milizie sciite filo iraniane. Da parte sua la Coalizione guidata dagli Usa ha fatto sapere che i suoi aerei hanno effettuato circa 15 raid su obiettivi dell’Isis dentro e intorno Al-Qaim e anche la città di Albu Kamal sul lato siriano del confine.

Al-Qaim è stata nota alle cronache come bastione dell’insurrezione araba sunnita per anni. Le truppe americane hanno effettuato ripetute operazioni (come Matador e Steel Curtain nel 2005) contro i jihadisti di Al-Qaeda che allora dominava la Jihad nel Paese arabo. I comandanti della coalizione sono convinti che la caduta di Al-Qaim segnerà per l’Isis la fine delle sue ambizioni di controllo territoriale del califfato proclamato nel 2014.

IL LATO SIRIANO Sul lato siriano del confine, le truppe di Damasco sostenute dai russi stanno spingendo i jihadisti lungo la valle dell’Eufrate verso il confine con l’Iraq. E questo mentre un’alleanza curdo-araba siriana sostenuta da Washington sta attaccando i jihadisti più a Nord nella speranza di raggiungere più a Nord la città di Albu Kamal prima delle forze siriane.