Business italiano in Russia: non parliamo lingua delle sanzioni

Barone: "hanno leso più l'Unione Europea che la Russia"

OTT 20, 2017 -

Verona, 20 ott. (askanews) – “Il linguaggio del business non è la lingua delle sanzioni”. Così Maria Luisa Barone, presidente di Gim Unimpresa, una delle rappresentanze dell’imprenditoria italiana a Mosca, a margine del Forum economico eurasiatico di Verona. “Il Forum di Verona ha ribadito la nostra posizione: l’Italia e l’Ue hanno bisogno dell’Eurasia”, ha aggiunto, sottolineando che alcune posizioni politiche possono costituire solo “barriere, nonostante i passi compiuti. Il business è per una cancellazione delle sanzioni e tutti lo hanno ribadito, le sanzioni sono state completamente inutili. E hanno leso più l’Unione Europea che la Russia”, ha concluso Barone.

Oggi nel corso del forum, a una tavola rotonda, Vittorio Torrembini, vice presidente del Gim, ha sottolineato che il tessuto economico italiano è quello delle piccole e medie imprese, per le quali la questione dei crediti è fondamentale. Le Pmi sono soprattutto dei grossi fornitori. Ma è particolarmente difficile lavorare quando anche la Banca Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo, Bers, dal 2014 non dà più garanzie sulla Russia.