Malta, Muscat: Galizia aveva molti nemici, non ero unico bersaglio

"Il principale era il nuovo capo dell'opposizione"

OTT 18, 2017 -

Roma, 18 ott. (askanews) – “Negli ultimi due mesi” il “bersaglio principale” di Daphne Caruana Galizia “era il nuovo capo dell’opposizione”, Adrian Delia, “da lei accusato di riciclaggio di denaro, prostituzione e altro”. A sostenerlo, in un’intervista al quotidiano La Stampa, è il primo ministro di Malta, Joseph Muscat, in passato coinvolto nelle inchieste giornalistiche della cronista 53enne, morta lunedì nell’esplosione dell’auto sulla quale viaggiava. “Quando ha scritto cose non vere, come nel mio caso, le ho fatto causa. Di certo non sono stato il suo unico bersaglio politico”, ha commentato il primo ministro maltese.

Muscat ricorda che Caruana Galizia aveva una scorta fino al 2010″: “poi le fu tolta dal governo precedente. Lei stessa aveva scritto che non la voleva più perché non aveva fiducia nella polizia. Sul blog aveva raccontato delle minacce ricevute proprio il mese scorso. Da esponenti politici”, afferma il premier, precisando: “Ha scritto di averle ricevute da gente dell’opposizione. Non so se sia vero, non ho i mezzi per accertarlo. Non voglio certo puntare il dito, riporto solo quello che ha scritto”.

Il premier maltese ha quindi ribadito che “nessuno” della sua famiglia “ha o ha avuto interessi o soldi all’estero”. “Ciò che possediamo è a Malta: è tutto scritto nelle nostre dichiarazioni dei redditi”, ha confermato, ribadendo il concetto anche in un’altra intervista al quotidiano la Repubblica. “Ho detto in più occasioni che se fosse stato provato, mi sarei dimesso immediatamente. E sono un uomo di parola (…) Ma questo non deve distrarci su quello che c’è da fare ora: trovare i mandanti e gli esecutori di un delitto che non ci appartiene”.