Angelini: dalla Romania nuova sfida con Confindustria Est Europa

Il laboratorio di internazionalizzazione delle imprese italiane si amplia

OTT 16, 2017 -

Bucarest, 16 ott. (askanews) – Il modello di sviluppo e internazionalizzazione delle imprese italiane in Romania come esempio da riproporre nell’area dei Balcani. Questo è l’obiettivo di Confindustria Romania e della giovane Confindustria Est Europa, come ha spiegato ad askanews il presidente delle due entità Mauro Maria Angelini.

“La Romania per l’Italia era ed è ancora il laboratorio di internazionalizzazione per le piccole e medie imprese. Ora questo laboratorio, dopo 20 anni, è maturo e già parecchie aziende hanno cominciato a muoversi in altri Paesi limitrofi. Anche Confindustria Romania ha seguito in maniera dinamica la crescita di questi Paesi come la Bulgaria, la Serbia, l’Albania e adesso ci siamo strutturati con una federazione speciale che si chiamava Confindustria Balcani e che da gennaio si chiama Confindustria Est Europa”, ha spiegato Angelini parlando dei Paesi dove la rete delle aziende italiane all’estero si estende.

Un processo ancora in divenire e che punta a coinvolgere con un’attività “down-top” anche altri Paesi dell’area, come la Croazia, il Montenegro, la Macedonia e la Slovenia. “E’ il lavoro che facciamo e crediamo di fare per un’Europa più unita attraverso il lavoro quotidiano delle nostre squadre internazionali”.

Un modello, che come detto, si è sviluppato dall’esperienza maturata dalle imprese italiane riunite sotto l’egida Confindustria in Romania, un Paese, dove le sfide continuano: “C’è un momento difficile, perché nei settori labour intensive come quello dell’abbigliamento si stanno registrando contraccolpi abbastanza forti per la mancanza di manodopera – ha spiegato Angelini – lavorare in fabbrica è un po’ passato di moda non solo in Romania e c’è una spinta salariale che tende a mettere in difficoltà le aziende. La richiesta di aumenti va bene, ma se gli stipendi aumentano del 20% all’anno i clienti non ti riconoscono questi incrementi e l’impresa soffre – ha sottolineato il presidente di Confindustria Romania – Da qualche anno molte società stanno iniziando a muoversi e noi come associazione datoriale riconosciuta in Romania abbiamo tra i nostri obiettivi quello di accompagnare questa chiara crescita degli stipendi insieme ad azioni che aiutino le aziende a rimanere e garantire quei tanti posti di lavoro, per esempio nel tessile, che è il primo settore di esportazione di questo paese”.