Oggi Trump debutta all’Onu, presentando progetto di riforma

In occasione Assemblea generale, molte bilaterali presidente Usa

SET 18, 2017 -

Nazioni unite, 18 set. (askanews) – Il presidente Usa Donald Trump fa il suo debutto oggi alle Nazioni unite con un discorso sulla riforma dell’istituzione, all’avvio di un’intensa settimana diplomatica in occasione dell’Assemblea generale dell’Onu, che sarà dominata dalle preoccupazioni per Corea del Nord, Iran e Myanmar. Trump, che a suo tempo definì l’Onu un “club” dove “la gente si incontra, chiacchiera e si diverte”, esporrà la sua ricetta per migliorare il funzionamento dell’organizzazione, dove domani parlerà all’Assemblea generale.

Circa 130 leader mondiali parteciperanno alla riunione globale, ma tutti gli occhi saranno su Trump, che con la sua agenda “America First” preoccupa nemici e amici. Finanziatore numero uno dell’Onu, Washington ha minacciato di chiudere il rubinetto dei fondi, il che, secondo il segretario generale Antonio Guterres, sarebbe “un problema irrisolvibile” per l’organismo.

Anche Guterres, che punta a riformare la burocrazia Onu, parteciperà all’incontro al termine del quale i leader firmeranno un memorandum d’intenti sulla riforma. Francia e Russia sono fredde sull’iniziativa Usa e temono che Washington punti più a tagliare i costi che a dare nuova vita all’istituzione. L’ambasciatrice Usa all’Onu Nikki Haley è stata tra i promotori del taglio di 600 milioni di dollari al budget delle forze di pace Onu quest’anno.

Oggi Trump incontrerà il presidente francese Emmanuel Macron, anche lui domani alla sua prima davanti all’Assemblea generale, e il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Sia Macron sia Netanyahu dovrebbero sollevare la questione dell’accordo sul nucleare iraniano, il capo dello Stato francese per caldeggiarne la conferma, il premier israeliano per chiederne la revoca. Trump avrà anche una cena di lavoro con i leader sudamericani per affrontare il tema della crisi in Venezuela.

I test missilistici e nucleari nordcoreani saranno al centro dell’attenzione: giovedì i ministri degli Esteri discuteranno di nuove sanzioni contro Pyongyang in una riunione del Consiglio di Sicurezza Onu dedicata alla non-proliferazione. Sempre giovedì Trump vedrà i leader giapponese e sudcoreano, che appoggiano l’iniziativa Usa per nuove sanzioni contro Kim Jong-un. Russia e Cina invece chiedono il dialogo con la Corea del Nord e sostengono che l’opzione militare messa sul tavolo da Washington avrebbe conseguenze catastrofiche.

Il segretario agli Esteri britannico Boris Johnson ospiterà un incontro sulla campagna militare in Myanmar che l’Onu ha descritto come “pulizia etnica”, dopo che oltre 400mila Rohingya hanno dovuto lasciare il Paese. All’incontro a porte chiuse parteciperanno un rappresentante di Myanmar e i ministri degli Esteri di “vari Paesi con un forte interesse nel vedere la fine delle violenze” ha detto un diplomatico britannico. Prima dell’assemblea i membri dell’Onu discuteranno dei postumi dell’uragano Irma che ha devastato i Caraibi e la Florida.

(fonte Afp)