Usa, 5 soldati transgender fanno causa a Trump e Pentagono

Vogliono continuare a servire nell'esercito

AGO 10, 2017 -

New York, 10 ago. (askanews) – Cinque transgender hanno fatto causa al presidente americano Donald Trump e a funzionari di alto livello del Pentagono: il loro obiettivo è riuscire a continuare a lavorare nell’esercito statunitense. La mossa segue l’annuncio dato dal Commander in chief il 26 luglio scorso sul divieto per i transessuali di servire nelle forze armate e che, se applicato, smonterebbe quanto voluto da Barack Obama nel 2016.

“Dopo consultazioni con i miei generali e gli esperti militari, il governo” ha deciso che “non accetterà e non permetterà che persone transgender servano nelle forze militari statunitensi, che devono essere concentrate sulla vittoria e non possono essere frenate dagli enormi costi medici e dai disagi che la presenza dei transgender comporterebbe. Grazie”, scrisse Trump su Twitter.

I querelanti hanno depositato la loro causa con lo pseudonimo “Jane Doe” e sostengono che il divieto rappresenta una discriminazione che viola la Costituzione. L’azione legale è stata organizzata da due organizzazioni che difendono i diritti della comunità LGBT; ad essa potrebbero seguirne altre preparate da ulteriori gruppi che sono intenzionati a lottare non appena il divieto voluto da Trump entrerà in vigore a tutti gli effetti (la Casa Bianca deve ancora inviare al Pentagono le nuove regole e il segretario Jim Mattis dovrà poi a sua volta emettere le nuove direttive). Tuttavia, il National Center for Lesbian Rights (uno dei due gruppi che è già passato all’azione) sostiene che l’incertezza stia già causando danni.

Stando a uno studio del 2014 condotto da Williams Institute dell’Università della California, sono circa 8.800 le persone transgender attive nell’esercito Usa.