Allarme uova contaminate in Europa, due arresti in Olanda

Operazione congiunta in Olanda e Belgio, otto i Paesi in allarme

AGO 10, 2017 -

Roma, 10 ago. (askanews) – Numerose perquisizioni e due arresti: dopo mesi di silenzio, con un’operazione congiunta in Olanda e Belgio la magistratura è finalmente intervenuta nella vicenda delle uova contaminate, un allarme alimentare che si è allargato a ben otto Paesi europei.

Le persone arrestate fino questo momento sono due manager dell’azienda coinvolta nell’uso del fipronil, che la stampa olandese ha identificato come la Chickfriend; l’inchiesta olandese si è così concentrata “sull’azienda che avrebbe utilizzato il fipronil e un fornitore belga, oltre ad un’altra azienda olandese collusa con quest’ultimo”.

L’operazione congiunta arriva il giorno dopo l’accusa del governo belga secondo cui le autorità olandesi avevano scoperto la presenza di un insetticida potenzialmente dannoso su alcune partite di uova già nel novembre dell’anno scorso, nove mesi prima che lo scandalo divenisse pubblico.

Dopo l’Olanda e il Belgio, lo scandalo delle uova contaminate si è esteso ad altri sei Paesi: Germania, Belgio, Svezia, Svizzera, Spagna, Lussemburgo e Gran Bretagna dove l’Agenzia per la sicurezza alimentare britannica, che in precedenza aveva parlato della possibile presenza sul mercato di 21mila uova contaminate, ha reso noto che tale cifra è di almeno 700mila.

L’agenzia ha tenuto a sottolineare che la quantità di uova contaminate dal fipronil rappresenta appena lo 0,007% di quelle consumate ogni anno nel paese; in ogni caso non sono stati vendute direttamente al pubblico ma usate per altri prodotti alimentari insieme ad altre uova non contaminate. Nonostante il rischio per la salute sia quindi “assai limitato” per la diluizione nella presenza del fipronil, l’agenzia ha reso noto che i prodotti in questione saranno ritirati dalla vendita.

Al momento, secondo quanto riferito luendì scorso dal Ministero della Sanità, non risulta invece alcuna distribuzione di uova contaminate sul territorio italiano.

Il problema sembrerebbe derivare da una sostanza utilizzata da un’azienda olandese, la Chickfriend, incaricata da diversi allevamenti olandesi e belgi della cura dei polli; secondo fonti francesi sarebbe stata una non meglio precisata azienda belga a mescolare il fipronil con altre sostanze legali.

Il fipronil è un insetticida usato normalmente nei prodotti veterinari per combattere pulci, zecche e pidocchi, ma il suo utilizzo in animali destinati al consumo alimentare è vietato: in grandi quantità può infatti essere “moderatamente pericoloso” per la salute umana, specie sui reni, fegato e tiroide.

(fonte Afp)