## Da Fatima a Vladivostok, si rafforza asse Mosca-Vaticano

Parolin a Mosca nell'anno di centenario miracolo a Cova da Iria

LUG 17, 2017 -

Mosca, 17 lug. (askanews) – L’asse Mosca-Vaticano – nel segno della grande politica, ma anche di un miracolo fondamentale per il XX secolo – è destinato a rinsaldarsi con la visita del numero due di Papa Francesco, il Segretario di Stato Pietro Parolin nella capitale russa, atteso nella seconda metà di agosto. E il fil rouge europeo verso la Russia, più volte teorizzato all’inizio del nuovo millennio da alti esponenti istituzionali internazionali, come Romano Prodi, uscito dalla porta politica tra crisi ucraina e sanzioni, potrebbe rientrare dalla finestra della cristianità.

Da una parte l’arrivo del primo ministro della Santa Sede – anticipata da Askanews da Mosca e successivamente definita come “notizia fondata” dallo stesso Parolin – sembra preludere a qualcosa di ancora più epocale, benché secondo gli esperti un viaggio di papa Francesco in Russia è improbabile finché un Concilio panortodosso non si terrà nel Paese. Dall’altra il fatto che Parolin venga ricevuto al più alto livello, sia dal capo di stato Vladimir Putin, sia dal Patriarca di Mosca Kirill, è un evento senza precedenti per la Russia moderna.

L’attenzione è molto alta. Il dialogo è in atto. L’arrivo delle reliquie di San Nicola dalla Puglia in Russia a maggio ne sono state una prova. Un’altra ne è stata il livello e la variegata presenza alla festa del Papa, celebrata il 28 giugno presso la Nunziatura a Mosca. A fare gli onori di casa Celestino Migliore, che ha accolto tra gli altri il direttore del I Dipartimento Europa del Mid, Aleksiej Paramonov, il responsabile dell’amministrazione presidenziale per le religioni, Melnikov; rappresentanti degli uffici della Duma e del sindaco di Mosca; i vescovi cattolici della Russia; il Metropolita Arsenji, vicario del Patriarca Kirill per la diocesi ortodossa di Mosca. Nonchè rappresentanti della Chiesa ortodossa russa e di varie denominazioni religiose. Migliore, nunzio apostolico della Santa Sede nella Federazione Russa e in Uzbekistan, ha sottolineato nel suo saluto che “Papa Francesco è ormai un riconosciuto leader mondiale grazie alla sua autorità morale. Egli è diventato un ambasciatore universale di un messaggio di pace e di fraternità che non esclude nessuno e simbolo di un cristianesimo e di una umanità senza più confini, né steccati interni”. (segue)