Francia, l’ex premier Valls esce dal Ps, partito moribondo

Appoggerà da deputato indipendente il partito di Macron

GIU 27, 2017 -

Parigi, 27 giu. (askanews) – Dopo oltre 35 anni di militanza, l’ex premier francese Manuel Valls ha annunciato la sua uscita dal partito socialista, ultimo segno – anche se non inatteso – della decomposizione in corso dello storico partito che oggi fatica combattere per la sopravvivenza. “Una parte della mia vita politica arriva a compimento”, ha detto Valls, reduce dall’elezione al parlamento da indipendente.

Nel Ps questo spagnolo naturalizzato francese all’età di 20 anni – oggi ne ha 54 – era entrato 17 anni fa, quando il partito aveva il vento in poppa: l’anno successivo, nel 1981, Francois Mitterand veniva eletto presidente, riportando la gauche all’Eliseo dopo due decenni. Oggi il quadro è drammaticamente diverso. Alle presidenziali di il Ps ha visto il suo candidato Benoit Hamon eliminato al primo turno con un misero 6,3% dei voti – mai così male dal 1969 – e alle legislative ha visto l’elezione di 30 deputati contro i 280 socialisti che sedevano nell’Assemblea uscente.

Di fronte a questa disfatta, il segretario generale Jean-Christophe Cambadélis ha annunciato le sue dimissioni la sera stessa dei risultati del secondo turno delle politiche. Il suo messaggio d’addio: “la gauche deve cambiare tutto, la forma e le cose di fondo, le sue idee, la sua organizzazione”. Oggi l’uscita dal partito di Valls, che ha evocato “tristezza” e “amarezza” alla vista “di quello che è diventato” il Ps.

L’ex premier del presidente Francois Hollande (dal 2014 al 2016) con il suo partito era d’altronde entrato in rotta di collisione da tempo e in realtà non era mai stato idillio: dall’immigrazione al lavoro, questo “social-liberale” ha spesso giocato la carta della trasgressione e della forzatura in senso liberista, entrando in conflitto con l’ala sinistra del Ps.

Ministro dell’Interno dal 2012 al 2014, Valls ha pilotato la svolta liberal voluta da Hollande, alimentando i venti di fronda. Lui stesso ha apertamente parlato di “posizioni inconciliabili” in seno al partito, tra gauche realista in grado di governare e gauche utopista capace di fare solo opposizione.

Battuto pesantemente alle primarie Ps lo scorso gennaio, Valls si era schierato senza convinzione con il candidato scelto Hamon, decisamente più a sinistra di lui. E già a fine marzo aveva rotto gli indugi, annunciando che avrebbe votato per Emmanuel Macron, attirandosi accuse di tradimento.

Dopo la debacle socialista nella gara per l’Eliseo, l’ex premier ha parlato di “fine di una storia”. Candidato senza partito nell’Essone alle legislative, ha ottenuto (di misura) un seggio e ha deciso di mettersi nella scia del partito macronista La République en Marche, senza farne parte ufficialmente.

(con fonte afp)