Se l’Europa muore dal caldo, in Russia “hanno rubato” l’estate

Freddo distrugge raccolti e vacanze. "A maggio? Inizia l'autunno"

GIU 26, 2017 -

Mosca, 26 giu. (askanews) – Mentre in Italia si muore dal caldo e in tutta Europa si boccheggia e il termometro va ben oltre i 30°, a Mosca qualcuno ha rubato la stagione più calda. Ed è ormai tormentone, tra temporali e persino qualche nevicata a giugno. Perché ormai con 13,5 gradi (ossia la media del mese) rabbrividiscono persino i rodati moscoviti che da vent’anni sono abituati a estati afose, se non caldissime. E comunque una quantità tale di precipitazioni non si registrava da almeno 100 anni, dicono gli esperti.

L’inverno era già stato anomalo. Più lungo del solito. Molto più lungo del solito. Freddo come ai tempi della Seconda Guerra Mondiale e con un paio di colpi di coda memorabili: una nevicata nella mite (metereologicamente parlando) Crimea a fine aprile e un tempo talmente brutto su Mosca per la parata sulla Piazza Rossa del 9 maggio, che la sfilata degli aeromobili è stata cancellata. E va detto che il brutto tempo non rispetta neppure la più alta autorità del Paese: il presidente russo Vladimir Putin si è ritrovato zuppo sotto la pioggia durante la cerimonia per il 76esimo anniversario dell’invasione tedesca nazista, sotto le mura del Cremlino a Mosca il 22 giugno 2017.

E dopo tutto questo, quando ci si aspettava di vedere finalmente la colonnina di mercurio superare i 20 gradi, l’estate non è comunque arrivata. Tanto che ora scherzando, si dice: “dopo maggio, arriva l’autunno a Mosca”. E si iniziano a storpiare i mesi: maggio, che in russo si dice “mai”, ora viene chiamato “majabr” con una forte assonanza con novembre. Ma quello che colpisce sono soprattutto condizioni atmosferiche anomale e troppo imprevedibili, e i dati che indicano un numero di catastrofi naturali in crescita. “Chi ha rubato l’estate?” è stata una dei milioni di domande arrivate a Putin durante il botta e risposta tv con la nazione.

In Russia si è anche cominciato a parlare di “responsabilità economica” per previsioni metereologiche poco precise. L’annuncio è arrivato dopo l’imprevisto tornado su Mosca del 29 maggio che ha ucciso 17 persone; 200 sono rimaste ferite. Incalcolabile il numero degli alberi distrutti.

Freddo non solo a Mosca, ma anche nel Sud del Paese: le località del Mar Nero hanno visto un crollo della domanda turistica del 10-20%. Mentre oltre il circolo Polare, a Murmansk, sono esaurite le stufette nei negozi, usate dagli abitanti per un po’ di tepore mentre i riscaldamenti centralizzati ancora non vengono accesi.

Più freddo del solito anche nella maggior parte delle regioni agricole del Distretto Federale degli Urali, quasi tutta la scorsa settimana sotto una pioggia battente. Fresco è persino in Caucaso. La temperatura media giornaliera è stata al di sotto della norma di 2-3 gradi, in alcune zone con forti piogge per due o cinque giorni.

Più in generale la maturazione del grano è stata lenta a causa della pioggia che cade periodicamente, per l’elevata umidità. In alcune regioni a causa del terreno saturo d’acqua, si verifica la diffusione di parassiti e funghi. Le condizioni meteorologiche avverse hanno causato la distruzione di colture, ha reso noto il Ministero dell’Agricoltura. A causa del terreno acquitrinoso sono andate distrutte colture invernali nelle regioni di Yaroslavl, Oryol, Kaliningrad. Inondazioni e allagamenti hanno rallentato la semina in alcune regioni degli Urali, in Siberia ed Estremo Oriente.

Il freddo insomma sta gelando le colture di grano e il Ministero dell’Agricoltura prevede un raccolto di 17 milioni di tonnellate inferiore rispetto all’anno scorso. Oltre a possibili ripercussioni sull’inflazione. Tanto per cambiare il prezzo lo pagheranno i consumatori. E non chi sostiene che per il clima mondiale è tutto come prima.