La Germania risarcisce 50mila gay perseguitati in base a una norma nazi

Una norma che condannava alla prigione sopravvisse al nazismo

GIU 22, 2017 -

Roma, 22 giu. (askanews) – La Germania ha deciso oggi di “riabilitare” e risarcire 50mila uomini condannati per omosessualità sulla base di una norma nazista rimasta in vigore a lungo anche dopo la seconda guerra mondiale. I deputati del Bundestag hanno adottato all’unanimità un progetto di legge presentato più di un anno fa dal ministro socialdemocratico della Giustizia Heiko Maas, che ha dovuto tener duro nel governo di coalizione rispetto all’ala più conservatrice della CDU, l’Unione cristiano-democratica della cancelliera Angela Merkel. Il testo prevede 3mila euro di risarcimento forfettario per la condanna e fino a 1.500 euro per ogni anno di detenzione. Inoltre il governo finanzierà con 500mila euro una fondazione che si occperà di ricordare la vicenda.

L’iniziativa viene qualche mese dopo l’annuncio di una legge simile relativa agli omosessuali condannati in Inghilterra e Galles, che però riguarda solo i defunti. Solo la Scozia ha annunciato di voler riabilitare anche i vivi. Dal 1872 fino al 1994 l’articolo 175 del Codice penale ha puunito con la prigione “gli atti sessuali contro natura (…) tra persone di sesso maschile o tra persone e animali”. La sua severità, poi, era stata inasprita nel 1935 dal regime nazista con la previsione fino a 10 anni di lavori forzati.

Oltre 42mila uomini sono stati condannati in base a questa norma sotto il Terzo Reich. Molti furono inviati nei campi di concentramento. Ma l’articolo 175 restò in vigore anche dopo la guerra, per decenni, tanto che altre 50mila persone subirono condanne.