Francois Bayrou lascia il governo e Macron perde un alleato chiave

Fuori dall'esecutivo tre ministri del partito Modem, sotto inchiesta

GIU 21, 2017 -

Parigi, 21 giu. (askanews) – Il ministro della Giustizia francese Francois Bayrou, che con il suo partito MoDem è un alleato chiave del presidente Emmanuel Macron, ha annunciato all’Afp che si dimette, mentre il suo partito è al centro di uno scandalo sui finaziamenti europei. Ora Macron, che ha posto al primo punto del programma che lo ha portato all’Eliseo la moralizzazione della vita politica francese, resta senza l’alleato che gli consentiva di avere la maggioranza assoluta dei seggi all’Assemblée Nationale, nel giorno in cui il premier Edouard Philippe vara un rimpasto di governo e il presidente si prepara ad attuare la sua ambiziosa agenda di riforme liberali.

Il piccolo partito centrista di Bayrou era alleato del movimento di Macron La Republique en Marche (Rem), nato solo 14 mesi fa, e il guardasigilli era uno dei tre ministri in quota MoDem del governo nominato dal presidente dopo la sua vittoria alle presidenziali di maggio. Ora tutti i tre i ministri MoDem hanno lasciato il governo. Macron spera di completare il rimpasto di governo entro stasera, dopo le elezioni politiche di domenica che gli hanno dato una forte maggioranza parlamentare. Ma Rem da sola ha 308 seggi sui 577 dell’Assemblea e ha bisogno dei 42 seggi del MoDem per governare. “Ho preso al decisione di non far parte del prossimo governo” ha detto Bayrou preannunciando una conferenza stampa alle 17.

Macron ha promesso di portare con sè una politica più pulita, dopo gli scandali che hanno offuscato il quinquennato del predecessore socialista Francois Hollande. Con queste premesse, secondo gli analisti, è difficile tenere MoDem nel governo, perchè il partito è accusato di aver violato le norme del Parlamento europeo usando fondi Ue per pagare assistenti parlamentari che in realtà lavoravano in Francia.

Ieri ha lasciato il governo un’altra figura di punta del MoDem, la ministra della Difesa Sylvie Goulard, che ha annunciato le dimissioni motivandole con il fatto di non poter restare nel governo mentre c’è un’inchiesta in corso sul suo partito. Anche il terzo ministro MoDem, la titolare degli Affari europei Marielle de Sarnez, è in uscita, secondo fonti di partito.

Bayrou, centrista veterano del panorama politico francese, è stato un alleato cruciale di Macron nella sua scalata all’Eliseo e il suo sostegno ha dato al 39enne neofita della politica una legittimazione fondamentale di fronte agli elettori francesi.

Quando il 66enne Bayrou si è schierato con lui, Macron ha parlato di una “svolta” della campagna elettorale. Oggi l’Eliseo non ha voluto commentare le dimissioni del centrista, lasciando al guardasigilli “il compito di esprimersi”.

Il portavoce del governo Christophe Castaner ha parlato invece di “scelta personale” che “semplifica la situazione”. Les Republicains, partito di destra all’opposizione, ha colto la palla al balzo parlando di “scandalo politico” e di “grave crisi di governo”. “un quarto del governo se n’è andato” ha detto il numero due dal partito Laurent Wauquiez.

Bayrou, che ha corso per tre volte per l’Eliseo, ha negato el accuse, dicendo che non ci sono mai stati “falsi impieghi” nel personale del suo partito all’Europarlamento. La procura di Parigi ha aperto un’inchiesta preliminare sulla base dele infdiscrezioni pubblicata dal periodico Le Canard Enchaine. Nelle scorse settimane lo stesso Bayrou aveva annunciato un piano per moralizzare la politica francese: tra le misure proposte spiccava il divieto di assunzione dei familiari da parte degli uomini politici.

Bea/Int9